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Diario dall’Australia 2019/11: il viaggio di Renzo (video)

Oggi vi propongo un riassunto del viaggio australiano così come visto e vissuto dall’amico Renzo, (nella  vita di tutti i giorni architetto, ma grande appassionato di tennis tanto da diventare istruttore FIT) che ha fatto parte di questa spedizione. Dall’Arrivo a Perth, fino al suo rientro in Italia qualche giorno prima del mio.

PERTH E DINTORNI. Usciamo dall’aeroporto di Perth: “Mi sembra di essere in Puglia” caldo ventilato, flora molto simile e anche il tassista che ci accompagna all’hotel me lo conferma.  Una macchina scassata e lui più marocchino che australiano. Tutto però dura molto poco, non appena infatti imbocchiamo le strade tutto cambia. Si capisce subito di essere arrivati in un paese “nuovo.

Copia di PERTH DAL PONTE.jpg

Spazi grandi ben studiati, strade, piste ciclabili, verde…servizi pubblici. L’idea è subito: “Io qui ci starò bene!” Perth non sembra poi così grande;  un centro raccolto di grattacieli sul mare e una periferia tutto sommato contenuta. Ce ne siamo resi conto il giorno che abbiamo noleggiato un’auto per andare lungo la costa occidentale e raggiungere il deserto dei Pinnacoli.  La guida a sinistra fa un po’ specie, ma tranne gli incroci, il tutto non sembra poi così difficile.

I CARTELLI STRADALI ED I CANGURI: Ci tenevo a vedere almeno un canguro,

Copia di CANGURO RENZO.jpgNELLE CITTA’ ANCHE LE STATUE DI CANGURI. Nella foto Renzo ne incontra una a Perth (©rdophoto)

ma prima di incontrarne  uno,  ne abbiamo visti una decina morti ai margini delle strade. Uno scenario inaspettato.

PHOTO-2019-02-03-13-16-11.jpgCanguri ,emu e porcospini tra gli animali che possono attraversare la strada in Australia (©rdotennis)

Appena fuori la città: il nulla . Una strada diritta, il paesaggio che cambia, tra dune di sabbia bianca,

DSC_4919 copia.JPGDune di sabbia bianca (©rdophoto)

il deserto e macchia verde bassa tipo la nostra mediterranea. Seguire le tracce di Roger è stato vincente, incominciando dal prendere il battello per andare a Rottnest Island.

UN’ ISOLA SPECIALE:  E’  stato davvero emozionante scoprire un luogo con angoli quasi incontaminati con spiagge e mare caraibico, esplorato poi in bicicletta lo abbiamo apprezzato di più. Chicca finale un giro dell’isola con una barca jet.  Ci fanno indossare un impermeabile rosso  che ci copre da cima a fondo. Giusto per ripararsi da possibili onde vista la velocità del nostro gommone-motoscafo.

rot island.jpgIntanto assicuriamoci che non succeda nulla, poi si vedrà. Eccoci tutti in rosso per questa gita in mare (©rdotennis)

Un’ora e mezzadre compiere l’intero giro di Rottnest Island in mezzo a leoni di mare, foche e più banalmente delfini.

Un gruppo di delfini decide di seguire la nostra boat per qualche metro (©rdotennis)

MELBOURNE: Ed eccoci arrivati a Melbourne e subito le dimissioni cambiano..anche se le cose dette per Perth valgono anche qui. Il primo alloggio è sorprendente..una camera al 27° piano con vista sui grattacieli. VERAMENTE GREAT.

grattacieli.jpgSelfie di selfie al ventisettesimo piano (©rdophoto)

Neanche il tempo di capire dove sei, che ci si catapulta nel tennis. Non pensavo di trascorrere tanti giorni all’interno dell’ AO Tennis Club, senza annoiarmi. Ho visto di tutto e tutti In tutti i campi. Seguire gli italiani è stato un obbligo, anche Fognini, pur non provando per  il ligure una grande simpatia.

Copia di renzo fognini.jpgFABIO FOGNINI in azione, tra il pubblico anche Renzo riconoscibile per il cappellino siglato AO (©rdophoto)

Dopo qualche giorno si cambia “casa” un po’ più distante dal centro e penso: “Difficile trovare di meglio!” Ed invece una realtà diversa, ma più vivibile. Chapel Street è ricca di negozi e locali; dà l’idea di essere in America.Già questo lo capisci guardando la stazza degli australiani e cosa mangiano, anche se la città è piena di orientali con la loro cucina che a me piace molto. Dal terrazzo del complesso che ci ospita c’è una vista incredibile dello Sky Line della City oltre a due jacuzzi per chi vuole rilassarsi, tra una partita e l’altra di mattino, pomeriggio e sera, tra una folle enorme.

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Melbourne si affaccia sull’oceano. Una spiaggia lunghissima, dove non ci sono ombrelloni e nessuno fa il bagno. Qui usano fare così; sarà il caldo, sarà il vento .

mare.jpgUn tratto di spiaggia e pista ciclabile nei pressi di St Kilda (©rdophoto)

E poi ci sono un sacco di gabbiani che si mettono tutti a guardare dalla stessa parte.  Mai controvento  così restano tutti sempre belli ordinati.

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Come tutte le grandi città c’è un fiume che la attraversa ed è lo Yarra. Poco sfruttato dalla navigazione ma molto di più da chi pratica il canottaggio… un bel colpo d’occhio. La città la puoi girare in lungo e in largo con i tran ma se hai voglia di camminare oppure andare in bicicletta c’è ne fin che vuoi. Appena ti allontani dai grattaceli e vai verso la periferia ecco il paesaggio che mi piacerebbe vedere da noi: tutte casette unifamiliari ad un piano con giardino e nessuna recinzione.. Non come in Italia dove ciascuno si rinchiude dentro un recinto dipinto rigorosamente diverso uno dall’altro.  E’ alquanto singolare notare la netta prevalenza dell’architettura moderna rispetto quella meno recente di stile coloniale,  noi che veniamo dall’Europa dove siamo abituati a vedere esattamente il contrario.

LE QUATTRO STAGIONI TUTTE IN UN GIORNO: Del tempo che dire; l’altra mattina c’erano 44-46 gradi, tanto che parecchie bancarelle del Victoria Market sono rimaste chiuse (ciò nonostante non ci è sfuggita l’opportunità di fare colazione con delle ottime ostriche).

PHOTO-2019-01-25-17-53-57.jpgUna sorta di colazione a base di ostriche al Victoria Market.  Fuori è un autentico forno, ma nel mercato del pesce c’è l’aria condizionata (©rdotennis)

Nel pomeriggio  si scende a  23 gradi, quasi freddo! Lo avevano detto che a Melbourne rischi di trovare le 4 stagioni nella stessa giornata. Insomma sensazioni positive, gente giovane rispettosa delle regole, ma pure informale nel manifestare i propri usi e costumi . Ma ci sarà in tutto questo qualcosa che non va? Ebbene sì, l’Australia è cara più dell’Inghilterra. Quindi per il turista la faccenda si fa un po’ complicata, ma come si dice in queste occasioni “Si vive una volta sola”.

Vale la pena inoltre sottolineare una strana e piacevole sensazione che non avevo mai provato in altre grandi città ed è questa: sia a Perth che a Melbourne non hai la percezione che siano frequentate da turisti, che sia vero non lo so… non vedi i soliti gruppi …non senti parlare molte altre lingue, ti sembra di essere immerso nella loro realtà come se fossi  uno di loro. Beautiful !

PILLOLE DI TENNIS:  L’ AO Circolo Tennis è immerso nel verde con lo sfondo dei grattaceli. Fantastico. Tutto raccolto attorno alla Lever Arena e Margaret Arena con altri 20 campi da tennis blu . Difficile da raccontare. Sicuramente la location più suggestiva che abbia mai visto. Provare x credere!

Copia di garden square rod laver arena.jpgGarden square con lo sfondo la Rod Laver Arena, si può prendere il sole guardando i march principali da un mega schermo (©rdophoto)

Non posso non ricordare l’incontro con Massimo Sartori, l’allenatore di Andreas Seppi,  che conosco da una vita,  da quando con Enrico Bettini vincemmo una edizione della mitica Indoor Cup di Belluno (altro che gli  Australian Open). Ultimamente ci si incontra spesso, tra Roma, Parigi ed ora Melbourne.

PHOTO-2019-02-03-13-15-28.jpgRenzo con Massimo Sartori (©rdotennis)

I BALL BOY DANNO I NUMERI:  Mi trovo a bordo campo nel seguire il match di primo turno di Stefano Travaglia, quando un ragazzo si sente poco bene causa il grande caldo. Il responsabile di campo si accerta delle sue condizioni e girandogli la testa con le mani,  prende nota del numero che ha sul lato destro del  berrettino con  tanto di  tela per riparare la nuca dal caldo,  Da qui la curiosità di guardare quando capitava quanti fossero i ball boy. Il numero più alto che ho potuto vedere di persona è il 264.

ll boy nymero.jpgBall boys pronti ad entrare in campo. Ognuno con il suo numero sul cappellino (©rdophoto)

L’INCONTRO CON ANDRE’:  Appuntamento allo stand della Lavazza al primopiano c’è l’americano Agassi. Non posso salire, e’ una zona “riserved” ai VIP,  ma Andrè mi riserva un saluto tutto per me.

PHOTO-2019-01-17-15-04-08.jpgLa foto è di qualità bassa. “Ma l ho fatta io con il mio telefonino e Agassi sta salutando proprio me!” sottolinea Renzo orgoglioso di questo scatto

NOVAK: GIMME FIVE.  Ed infine ciliegina sulla torta l’ultimo giorno, solo per pochi,  Roberto mi dà la dritta che alle ore 11.45 al Botanic Garden  ci sarà il photo shooting di Novak Djokovic, le foto di rito con la coppa. Così mi posiziono in anticipo insieme ad altri veri tifosi del serbo  con la possibilità di un GIMME FIVE con Nole, che mi ripaga  dell’attesa e chiude in bellezza la parentesi tennistica.

DSC_1595 copia.JPGUn sorridente Djokovic posa con la coppa il giorno dopo il suo settimo successo agli Australian Open (©rdophoto)

UN GIORNO AD AYERS ROCK: PRIMA DEL GRANDE VOLO DI RITORNO ecco un  break di un giorno e mezzo  per  andare nel cuore dell’Australia a visitare il Parco nazionale di Ayers Rock. Fa talmente caldo che il vento bollente da l’idea di bruciarti le orecchie.

Nulla è lasciato al caso e subito eccoci in  volo in elicottero, giusto per capire meglio dove siamo.

L’arrivo in aereo all’aeroporto di Ayers Rock  (©rdotennis)

L’Africa gli assomiglia molto, sembrala grande pianura del Serengeti in Tanzania (non che l’abbia mai veramente vista dal vivo, ma basta aver visto qualche documentario in TV) . Dopo solo qualche ora eccoci pronti per la prima escursione, pronti ad ammirare il tramonto sui monti Olgas.

tata kjuta.jpgUn turista si diletta a riprodurre in un quadro  lo spettacolare tramonto a Tata Kjuta (©rdophoto)

E poi l’alba sul monolite degli aborigeni, ULURU,  che cambia di colore mille volte nel corso della stessa giornata.

Copia di uluru.jpgSveglia alle 5 del mattino. Fa luce presto nel cuore dell’Australia (©rdophoto)

Rimane anche il tempo la sera per una piccola grigliata. Compri la carne che vuoi e te la cucini ALONE come preferisci.  Approfitto così per assaggiare anche la carne di coccodrillo, un misto tra pesce e pollo:  not so bad 

Una cena self service in stile aborigeno! Renzo prepara niente meno che carne di coccodrillo (un misto tra pesce e pollo) 

Lo dico in inglese anche se devo riconoscere che non  capisco una mazza di quello che dicono gli australiani,  si mangiano tutte le parole. Solo con qualche turista ho avuto un po’ di soddisfazione! Pazienza continuerò a studiare.

SI TORNA A  CASA: Sono nel viaggio di ritorno, 14+6 ore di volo, non sono propriamente poche. Ma ho incamerato il sole dell’Australia, che mi ha dato energia e mi aiuterà a combattere l’inverno che c’è ancora da noi e non solo! Non posso non ringraziare Roberto per tutto quello che ha fatto nel coinvolgermi in questo viaggio, dove ha condensato per  me quanto vissuto in quelli suoi precedenti. Dalle scelte degli itinerari, alle locations a come muoversi all’interno del Melbourne Park e della città .
Un solo rammarico:  non avere avuto al mio fianco Francesca (la compagna di Renzo, ndr). Sono certo si sarebbe divertita magari con un po’ meno tennis.

renzo s ene va.jpgZaino in spalla Renzo se ne ritorna nel freddo dell’ Italia  “Ma ho incamerato il sole australiano” (©rdotennis)

THANK YOU SO MUCH MR. ROBERTO . SEE YOU LATER IN BELLUNO.  E come sempre e per sempre:

 

 VIVA IL T?E?N?N?I?S

 

Grazie Renzo ci si rivede presto….. MA PRIMA  ancora qualche giorno da trascorrere sulla Sunshine Coast.

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