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AO DIARIO 9: Il caldo ammazza tutti soprattutto Monfils e Wawrinka. Il saluto di papà Federer.

Come fanno a giocare proprio non lo so. Io non riesco nemmeno a stare seduto per più di 15 minuti. Se sei in spiaggia questo tempo è l’ideale. Caldo con una leggera brezzolina (calda anche quella). Che siano anche 35-38 gradi poco importa. Ma all’interno della Laver Arena o del Margaret Court  non si resiste, sui campi laterali è poi impossibile andarci. Infatti la più parte del pubblico cerca i posti all’ombra, un po’ di refrigerio grazie ai ventilatori ad acqua.

il caldo.JPGEcco la soluzione al caldo australiano a Melbourne Park (©rdophoto)

Ed i giornalisti si guardano le partite dai loro monitor al fresco dell’aria condizionata.  E nei prossimi due giorni sarà peggio.  Senza energie. Ecco allora che anche io decido di rifugiarmi nell’edificio dei media, mi guardo qualche intervista, due in particolare: quella della Sharapova, dopo averla appena vista vincere, e quella  di una tale Bernarda Pera.  Mai sentita prima, ammetto la mia assoluta ignoranza. Americana d’adozione, ma croata di nascita (classe 1994). “Si lavora più sodo, ecco perchè ci sono andata.”  Un bel sorriso che mi ha convinto ad andare a vederla al prossimo turno. Ieri ha battuto la britannica Konta, non proprio l’ultima arrivata.

BERNARDA PERA.JPGIl sorriso contagioso della giovane Bernarda Pera (©rdophoto)

Esco dalla sala interviste e sbatto letteralmente la faccia in Rafa Nadal che sta passeggiando insieme  a Rod Laver. Oggi si festeggiano i 30 anni della costruzione della Rod Laver Arena.  (con tanto di cerimonia insieme a Mats Wilander).

wilander.jpegSiamo direttamente in campo per questa foto a Mats Wilander (©rdophoto)

Ci si fa l’abitudine ad incontrare i grandi big. Più tardi in un altro corridoio vedo il papà di Federer.  Mi guarda e mi saluta “Hallo.”  Assolutamente un modo tutto diverso di vivere un torneo. Sei in qualche modo anche tu protagonista, con la tua macchina fotografica sempre in spalle. Ieri un po’ tutti noi dobbiamo aver fatto tenerezza. Ci hanno portato pure il gelato nel nostro desk di lavoro, ed anche i cioccolatini.  ViKi, la responsabile dei fotografi, ci vizia.

I Love Australia !

Allora non vi posso documentare la giornata dai campi laterali. Ho fatto una unica eccezione per Lorenzo Sonego Tre games i primi tre di numero.  L’amico Stefano Lopez lo sa è impossibile stare lì fuori. Ma volevo immortalarlo sul court numero 3 se lo merita per tutto quello che ha fatto a Melbourne. Gasquet poi è per lui ancora di un altro pianeta. Ci mancherebbe.

Copia di DSC_7356.jpgIl momento del sorteggio tra Sonego e Gasquet (rdophoto)

Fognini lo vedrò la prossima volta contro Benneteau che, dopo Bercy, continua a giocare bene. Se lo sottovaluta Fabio ci lascia le penne. Partita alla portata, ma delicata.

In campo femminile, come ormai sempre, chiunque può davvero vincere. Certo anche Maria però può farlo.

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La Wozniacki è sopravvissuta l’altro giorno, mentre la spagnola Muguruza no. Lei ci ha lasciato le penne con  una ex compagna di doppio di Flavia Pennetta.

MUGU.JPGOut la vincitrice di Wimbledon 2017 (©rdophoto)

Il caldo ??  Boh qui in tantI hanno sofferto ieri, vedi Monfils… che poi lui non si sa mai quanto faccia l’attore e quanto sia veramente in difficoltà.

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Ma non si discute certo che non fosse caldo. Dopo un buon primo set il francese si è via via spento.

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Le ombre del Concourse, dall’alto riparati dal sole, ecco la soluzione fotografica della giornata.

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Quanto mi piace fotografare Gael, è uno dei miei preferiti in assoluto.

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Vi propongo ora un’immagine di Stan Wawrinka che più o meno è fotocopia di quella di Monfils. Tutti e 2 out e di ritorno in Europa

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Ci dispiace per Camila Giorgi. Sarà per la prossima. Sarà !!!!!!! o non sarà.  Qui c’è chi si schiera da una parte, chi dall’altra.  Io dico solo che il tennis italiano ha bisogno di una giocatrice stabilmente nei primi 50 almeno. E al momento l’unica con i suoi limiti che può farlo è Camila.

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Si chiude giornata con Federer che svolge bene il suo compitino  tre set di misura 6-4 6-4 7-6. Struff, si sa, prima o dopo un passo falso in battuta lo fa.  Non è una partita da entusiasmarsi. Godiamoci questo Roger finché esiste.

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Sta sera torno nella mia residenza australiana con il tram.  E quasi mi addormento mi sono dimenticato di dover cambiare e allungo la strada di una fermata. Ma alla fine verso l’una di notte eccomi in Chapel Street.

Le prime quattro giornate sono passate. Le più intense. Ora si va tutto in discesa.. Dal terzo turno si dovrebbe anche iniziare a vedere qualche partita più intensa.

Sogno palline e racchette tutta la notte.   Alla prossima.

 

 

 

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