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Il ritorno del figliol prodigo Fabio Puggioni a Carloforte

Tra i pilastri del nuovo corso della Verde Isola c’è capitan Fabio Puggioni, carlofortino doc, 41 anni, una passione sfrenata per il calcio a cui ha dato e ricevuto tanto. Fabio è una sorta di figliol prodigo. “L’età minima per iniziare a giocare era fissata, allora, a 6 anni; ma a me che ero un po’ più bravino degli altri, hanno cominciato a mettere le scarpine già a 4 anni.” racconta Fabio con molta modestia.

Il sorriso di Fabio Puggioni, in posa per la foto ufficiale della stagione 2024-25 in prima categoria con la Verde isola (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Fino a 13 anni ha frequentato le giovanili del Carloforte, poi la chiamata dal Cagliari. “Una di quelle occasioni che si devono prendere al volo. Quanti fazzoletti bianchi innaffiati alla partenza verso Portoscuso alla volta di Cagliari, vicina ma al tempo stesso così lontana.” In modo particolare per un ragazzino di soli tredici anni. Il distacco improvviso dalla propria famiglia, dagli amici, dai compagni di scuola e di squadra. Non è stato per niente facile.” Ma c’era un sogno da inseguire. Sono stato anche per due anni il capitano della Primavera della società, aggregato alla prima squadra in serie B. Ho avuto la fortuna d’incontrare allenatori importanti come Sonetti e Ventura, senza dimenticare il mitico Elvio Salvoni, coach della Primavera. Sono stati otto anni davvero molto intensi.”  

Fabio al servizio della squadra non solo come giocatore ma anche come aiuto allenatore (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Poi da Cagliari si vola in Continente, in serie C tra i professionisti in Puglia, in Sicilia. Ed ancora Sardegna, nella Torres, nella Nuorese. Tra serie C, D ed Eccellenza. 

Fabio è un figlio d’arte. “Mio padre è stato lo storico capitano del Carloforte ha giocato 25 anni di cui 20 con la fascia al braccio, raggiungendo nell’isola il livello più che apprezzabile della vecchia serie D.” Lo stesso ruolo per entrambi, due centrocampisti.  “Per me però lui è stato molto più forte di me.” 

Primo piano di Salvatore Puggioni , padre di Fabio. Qui nella foto insieme anche a Maddalena Rossi , moglie del presidente della Verde Isola Giuseppe Buzzo. (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Accanto a questa consapevolezza, anche un unico rammarico. “L’aver raggiunto una forte identità in campo a 22 anni. Il mio ruolo doveva essere quello del mediano. Avrei avuto più chance per trovare spazio in campo, rispetto quello di trequartista.” 

Quello che però è certo è che uno dell’Isola di San Pietro non può vivere in eterno lontano dalle sue coste natie. “Prima o dopo era destino di dover tornare.” Anche se il tutto combacia con un momento davvero difficile per il Puggioni calciatore. 

Capitan Puggioni in azione con la maglia della Verde Isola (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Difficile conoscere dei calciatori che non abbiano mai subìto qualche infortunio. A Fabio ne capitò uno piuttosto importante. “Mi sono rotto il crociato. Era arrivato il tempo di pensare decisamente a qualcos’altro. Fu proprio in quel momento che Beppe (Giuseppe Buzzo, Presidente e anima della Verde Isola ora, ma prima del Carloforte, ndr) mi ha preso sotto braccio e mi ha fatto lavorare nel suo ristorante. Mi avevano detto che non avrei più potuto non solo giocare a calcio, ma proprio praticare qualche sport.” Siamo nel 2014, altro che addio al calcio.

La vita di uno sportivo è costellata da momenti difficili (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Questa data per Fabio segna l’esordio con la prima squadra di Carloforte. “Dal ristorante al campo il passo fu breve, Abbiamo fatto anche tre anni in promozione.” 

Poi un altro biglietto di sola andata. Altri 9 lunghi anni lontano da casa ma non per il calcio, alla ricerca di altri progetti. Nella sua vita Fabio è sempre stato coccolato dalle sue donne: due sorelle, una figlia ormai diciottenne e adesso, soprattutto, Marina. “Un vero colpo di fulmine. Ci siamo conosciuti due anni fa a Milano. Sono stati sufficienti soli sei mesi di fidanzamento per decidere di sposarci.”

Fabio insieme alla sua Marina (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Ora Fabio vive a Cagliari e fa il pendolare. Lo stesso viaggio di quando era piccolo, ma al contrario: questa volta verso la sua Carloforte con ancora le scarpette addosso. Un’altra scommessa del presidente Buzzo. La fascia di capitano a fianco dell’allenatore Simone Marini.  

La fascia di capitano al braccio di Fabio Puggioni (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

“A quarant’anni il calcio non può più ricoprire quel posto nella mia vita che ha avuto in passato. Ma mi piace stare in mezzo alla gente. Il calcio mi permette ancora di vivere belle emozioni e di condividerle. Così malgrado un ginocchio rotto, eccomi ancora a disposizione. Con Simone abbiamo anche giocato insieme a Carbonia. Ma c’è un’amicizia che va ben oltre il campo.” 

Coach Marini in piedi, mentre Puggioni guarda da seduto il match . (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Una visione della vita nel segno della fede cristiana. Fabio ha anche studiato teologia. “Mi piace poter parlare di Gesù ai ragazzi, se ne hanno voglia e se vogliono parlarne loro, ovviamente.” Un leader ed una guida in tutti i sensi. In un mondo difficile come il calcio, Fabio risalta per i suoi valori.

Fabio Puggioni guida la fase di riscaldamento pre partita della squadra (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Ci troviamo seduti ad un tavolo del ristorante A Galaia.  È facile percepire quanto Fabio sia importante per il nuovo gruppo della Verde Isola. Una persona di quelle pane-al-pane-vino-al-vino, tranquillo ma deciso, semplice.

Al Ristorante ‘A Galaia’ di Carloforte (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

A parlare della sua Verde Isola però gli si illuminano gli occhi. “Stiamo facendo bene, ma potremmo fare ancor meglio. La prima categoria sta un po’ stretta a questa società. No dai, forse meglio che non lo diciamo!  Ripartiamo piano piano, un passettino alla volta.”

Qualche allungamento prima di giocare (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Non manca certo l’umiltà a capitan Puggioni, uno che ha giocato anche con gente del calibro di Aquilani, De Rossi insomma, dei veri campioni. “Erano i tempi della Nazionale italiana Under 16.” Quasi non ce lo raccontava nemmeno. Fabio preferisce tornare a parlare della realtà odierna. 

“Il gruppo di questa stagione è davvero buono. Un misto di ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, qualche vecchietto e qualche giovane locale. Il nostro primo obiettivo l’abbiamo già centrato, ovvero creare un gruppo unito che assomigli ad una famiglia. Vogliamo riportare entusiasmo attorno al nostro ambiente.” 

il gruppo della Verde Isola stagione 24-25 (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Le ultime prestazioni certo aiutano. La vittoria contro Isili, anche la sconfitta con la capolista Samugheo – partita lottata fino all’ultimo secondo, poi il successo sul difficile campo di Serramanna contro la Gialeto 1909.

Sartorio e Soares i due attaccanti della Verde isola dopo un gol (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

“Venite a vederci allo stadio, cercheremo di farvi divertire.” Un campo da calcio che poi porta il suo stesso cognome: Puggioni. Insomma, a Carloforte il calcio è davvero un affare di famiglia. 

Bentornato Fabio.

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