I Bloodhound di Laura Benedetti. Quando la Passione diventa Eccellenza
Sicuramente è capitato a tutti di imbattersi, più o meno da piccoli, in personaggi come Pluto, Pippo, Napoleone degli Aristogatti, Braccobaldo Bau…di aver riso della loro imbranataggine o del loro aspetto un po’ buffo, con quelle orecchie lunghe e il naso grosso. Laura è sempre stata appassionata di cani fin da bambina e quando ad un’esposizione canina scoprì questa razza, il Chien de Saint-Ubert, detto anche Bloodhound, è stato un colpo di fulmine di un amore senza fine.
Sono circa le sei di un caldo pomeriggio estivo quando arriviamo a Vasciano, una piccola frazione esattamente sulla collina di fronte a Todi. Ad accoglierci c’è proprio Laura Benedetti, a braccia aperte con il suo tipico sorriso raggiante. Ci fa strada fino ad un grande gelso che stende la sua ombra sopra una recinzione con dentro dei saccotti marroncini tutti vicini nonostante il caldo. Quattro bellissimi cuccioli, buonissimi ed assonnati che appena sentono i nostri odori in lontananza si svegliano e cominciano a scodinzolare a più non posso senza nessun abbaio. Tirarli fuori prendendoli in braccio è un’impresa: hanno due mesi, sì, ma pesano già una dozzina di chili e tutta quella morbidissima pelle in abbondanza li rende assurdamente scivolosi!
“Non c’è di ché preoccuparsi, i Bloodhound sono buonissimi…e goffi!” Non fa in tempo a dirlo, Laura, che i quattro iniziano a scorrazzare inciampando sulle proprie orecchie e sbattendo il muso per terra. Insomma, quattro cuccioli ubriachi e felici: con le zampotte (enormi rispetto alla stazza) che sembrano zavorre e le lingue di fuori. Fa ridere anche il muso: è longilineo, snello, ma quella pelle che scende giù gli da un’aria da vecchietti rugosi o pare che soffrano d’insonnia nonostante gli occhi vispi.
Sono a dir poco meravigliosi. In effetti i Bloodhound hanno un’indole molto buona, fa quasi strano accostarli alla caccia.
Sì perché il bloodhound, lo si capisce dal nome, nasce proprio per la ricerca. “Cacciatore di sangue”. Vengono chiamati volgarmente ‘cani molecolari’ per la loro capacità impareggiabile di seguire tracce anche dopo diverso tempo dal passaggio di una preda o di un soggetto scomparso, ad esempio. La prima volta in cui in Italia sono stati impiegati cani molecolari per un caso di cronaca è stato per la scomparsa, purtroppo famosa in tutta Europa, di Yara Gambirasio. Quella volta i cani, dalle piste quasi nulle di indagine, portarono gli agenti sulla strada giusta per risolvere il caso.
DA GIOTTO AI GIORNI NOSTRI
“Il primo bloodhound che ho avuto è stato Giotto, grazie a mio papà (Mario, il primo supporter di Laura, ndr). L’avevamo preso sostanzialmente per la caccia alla lepre, ma lui sapeva che ne ero morbosamente gelosa. Quindi se l’è portato con sé pochissime volte, anche perché Giotto in piedi su due zampe era ben più alto di lui! Quando prendevano la lepre, tornava con le braccia sopra la testa per difendere il bottino dal cane. – Laura se la ride – È stato il mio unico esemplare che ha fatto qualche esperienza venatoria. Tutti hanno fatto e fanno lavoro di ricerca su tracce umane o animali ma senza uccisioni.”
Laura ha scoperto ben presto le esposizioni canine ed il valore zootecnico nell’allevamento del cane di razza, la selezione, la genetica: “sono cose che mi affascinano e che studio ancora oggi. Il primo cane che abbiamo avuto con mio marito è stato un pastore maremmano che gli regalai ormai 30 anni fa.” Laura e Umberto sono una felice coppia che condivide l’amore per i cani e che ha dedicato una parte di casa e della vita all’allevamento di questi.
“Quando scoprii ad un’esposizione il Bloodhound ho capito che dovevo averne uno. Ai tempi non c’era internet, quindi con mio marito abbiamo cercato testi, notizie a riguardo, ma tutto era difficile. Abbiamo contattato l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) che ci ha dato qualche indirizzo di allevamenti. Poi nel 1997 abbiamo portato a casa il nostro primo Bloodhound Zuni, detto Giotto: da qui è iniziato tutto.”
Prosegue Laura – “Nel 2002 ad Amsterdam ho vinto il mio primo Campionato del Mondo con un cane di un famosissimo allevamento belga, nel 2004 il primo campionato Europeo e da lì è stato un susseguirsi di esposizioni e viaggi in giro per l’Europa a presentare i nostri soggetti.” Umberto ama guidare ed è incredibile il loro modo di viaggiare. È capitato che Laura e Caterina, loro figlia, viaggino in aereo mentre Umberto le segue su gomma, portandosi con sé i cani (questo è stato il loro viaggio fino ad Amsterdam).
L’ALLEVAMENTO VASCIA
Nasce così l’allevamento denominato VASCIA, a Vasciano di Todi. Ogni cucciolo porta il nome dell’allevamento e Laura ad ogni cucciolata usa una lettera dell’alfabeto, scegliendo nomi bellissimi, così come le creature alle quali vengono dati. Come Loyd, Ludovica, Letizia o Leopoldo, gli ultimi quattro.
“Nel frattempo la gioia impagabile di veder nascere e crescere i nostri cuccioli, conoscere le tante famiglie a cui li abbiamo affidati e di seguirli nella vita. Poi nel 2006 è nato Osso. Non so come dire: nel momento in cui è venuto al mondo e ha fatto il suo primo respiro fra le mie mani, è scattato qualcosa. È stato un grande amore. Abbiamo fatto viaggi, esposizioni, vacanze oltre che una lunga esperienza televisiva: per ben tre anni è stato l’ospite mascotte della trasmissione Quarto Grado ed ancora oggi è il bloodhound più titolato d’Italia.”
Laura ha un amore così viscerale e così puro che c’è da commuoversi nel sentirla parlare, con questi quattro meravigliosi cuccioli che le girano attorno.
“Dopo Osso, Manon, Nene’ e lo scorso anno Freya…è stato un susseguirsi di Campioni del Mondo di bellezza e vari campionati Italiani ed Internazionali. Non saprei nemmeno dire il numero preciso di titoli vinti in questi anni perché non li ho mai contati! Alcuni li ho vinti con i cani Vascia, altri con i cani di un amico con cui ho collaborato fino a qualche anno fa. Ogni bloodhound che è entrato nella mia vita, ognuno di loro ha un posto speciale nel mio cuore. In questo momento abbiamo delle giovani femmine molto molto promettenti e ci stiamo preparando per l’esposizione Mondiale di Ginevra.”
Quei bellissimi cuccioli sono già partiti per le loro nuove famiglie in giro per il mondo. Leopoldo è stato accompagnato dalla famiglia Vascia in Puglia, approfittando così per una vacanza al mare; Ludovica invece è arrivata in Spagna, grazie al solito instancabile (ed incredibile!) Umberto che è partito da Todi con la sola compagnia delle orecchie lunghe della cucciola: andata, ‘consegna’ a Madrid e ritorno. In giornata. Loyd invece è partito per un super, comodo e turistico viaggio in macchina per la Russia, precisamente per Mosca.
È pazzesco come un’eccellenza del territorio si possa trovare anche negli allevamenti cinofili. E come così tanto amore spassionato possa esser messo anche in una ciotola. Oltre ai titoli mondiali ed internazionali, quello che contraddistingue veramente Laura è la sua profonda passione, la dedizione, l’amore che dà ad ogni cucciolo nel crescere e che l’accompagna in giro per il mondo, facendo del suo allevamento un’eccellenza e di lei una persona di quelle che nella vita si spera sempre di avere la fortuna di poter incontrare.
Luca Pazzi
Buonasera mi chiamo Luca Pazzi e vivo ad Umbertide mi piacerebbe acquistare un cucciolo di bloodhound e sarei interessato a venire da voi per visitare il vostro allevamento.
La mia mail è pazziluca2020@libero.it e il tel 3293203809. Fatemi sapere. A presto Luca