Che bella l’Italia della pallamano, sfiorata l’impresa con la Slovenia
Una serata quasi perfetta quella di Italia-Slovenia di pallamano, gara valida per le qualificazioni ai campionati mondiali, disputata mercoledì alla Kioene Arena di Padova. Oltre duemila spettatori si sono gustati un match avvincente, in cui la più blasonata Slovenia è stata fortunata nel portare a casa un successo, con un solo gol di scarto, 29-28, che lascia intatta la speranza di passaggio del turno all’Italia, di nuovo in campo già questa domenica nel ritorno di Celje.
Un vero spettacolo, fatto di tecnica, grinta, agonismo e sorrisi in campo e sugli spalti. Un grande spot pubblicitario per uno sport, che merita maggiori attenzioni. Difficile non venire contagiati dalla bellezza della pallamano. Sessanta minuti che scivolano via veloci, da non accorgersene nemmeno, un’autentica festa che ha il solo difetto di durare troppo poco. Al fischio finale si vorrebbero prolungare ancora un po’ le emozioni vissute nel palazzetto padovano. Unico dispiacere:un pareggio mancato di un soffio.
“C’è stato un finale molto convulso, io ho visto solo la palla che mi stava arrivando, onestamente non sapevo quanti secondi mancassero, ho semplicemente cercato di tirare, ma purtroppo era troppo tardi. Abbiamo fatto comunque una grandissima partita, contro una squadra di grandissimo livello. Peccato chiuderla così davanti ad una cornice di pubblico davvero fantastica.“
Questa la dichiarazione di fine match del ventiduenne Umberto Bronzo, ala destra siciliana approdato alla Raimond Sassari, dopo aver fatto il giro d’Italia passando dalla Puglia (Fasano) e la Toscana (Siena). È lui il match winner dell’Italia con sette reti, senza alcun dubbio la sua partita più bella in azzurro.
“Sono rimasto tranquillo, sapevo di dover dare tutto quando sarei stato chiamato in causa e così è stato. Sono contentissimo di aver contribuito in modo positivo in questa partita. Un vero sogno giocare così in Nazionale.“
E ancora di più averlo fatto sotto gli occhi del papà Corrado, premiato nell’intervallo per la sua partecipazione ai campionati mondiali.
“Ogni volta a casa è così, mio padre mi prende in giro, perché lui è arrivato un po’ più avanti di me. Però durante la partita non ci ho pensato, anche se è stato bello vederlo qui a Padova. Quando giochi elimini dai tuoi pensieri tutto quello che sta fuori dal campo.“
E non poteva però mancare l’abbraccio in famiglia alla fine di Italia Slovenia, ma solo dopo aver firmato mille autografi, anche direttamente sulle maglie indossate dai giovanissimi tifosi. Sorriso e professionalità due qualità contagiose di Umberto Bronzo.
La nazionale saluta questa sconfitta come una vittoria, tuffandosi negli abbracci del pubblico. E lo fa con la speciale divisa creata per l’occasione, tutta in rosso in onore alla città di Padova, che l’ha ospitata. evento reso possibile grazie al lavoro certosino dei volontari del Cus Padova, con deus ex machina il vice presidente federale, nonché padovano doc, Gianni Cenzi,
“Abbiamo riempito il palazzetto grazie ai tanti ragazzi delle scuole e società di handball venete. E abbiamo giocato in infrasettimanale.“
Ci sono anche Giovanni Nardin, il giovane veneto di Dolo, che ha giocato con l’Oriago e che è stato premiato ad inizio partita in quanto esempio di serietà per tutti i ragazzi. E anche lui, come Umberto Bronzo ed il portiere, Valerio Sanpaolo, in forza alla Raimond Sassari.
“È bellissimo ritrovarsi qui – afferma Umberto Bronzo – stiamo vivendo insieme una stagione lunghissima emozionante e che sembra non finire mai. I play off scudetto con la Raimond sono ancora lontani ,ne riparleremo a maggio. La nostra squadra è molto competitiva, vedremo cosa succederà. “Spero però di togliermi delle soddisfazioni importanti con l’Italia, già da domenica perché la Slovenia è battibile, dobbiamo crederci e giocarcela come abbiamo fatto qui a Padova.“
ARTICOLO, FOTO VIDEO a cura di Roberto Dell’Olivo e Marta Magni – RDOSPORT, MARTA MAGNI IMAGES