Il croato Darko Pranjic nuovo direttore tecnico della Pallamano Belluno: “Insieme per costruire qualcosa d’importante”
Un trasloco organizzato dalla Firex Belluno ed effettuato con un furgoncino, da Karlskrona, cittadina affacciata sul mar Baltico nella parte meridionale della Svezia, consegna a Belluno uno dei più forti giocatori di pallamano mai visti in Italia, il quarantottenne croato Darko Pranjic, un passato da atleta, con importanti trascorsi in Croazia, Germania, Svezia, Ungheria, Spagna ed Italia, ed ora coach molto apprezzato.
“Nel mio paese si respirava aria di guerra quando il mio allenatore, uno dei più forti della ex Jugolsavia, mi convinse a seguirlo in Germania (dove ha giocato con il Bad Schawartau, ndr). Una scelta che mi è costata la mancata possibile convocazione in nazionale, dal momento che al tempo si preferiva schierare giocatori che erano rimasti in patria.”
Fin da quando giocava, Darko si è subito messo in evidenza per le sue innate doti comunicative e la sua predisposizione all’insegnamento, soprattutto con i più giovani. Con il Fasano in Puglia, società dove ha giocato a lungo in serie A, ha contribuito infatti, nel ruolo di responsabile dell’attività giovanile, alla conquista di diversi titoli nazionali giovanili dall’under 14, fino all’under 18.
Nel 2011 il trasferimento in Svezia, dove Pranjic prima ha allenato rappresentative over e poi é ritornato ad occuparsi delle squadre juniores, creando dal nulla una struttura di un centinaio di atleti, con presenti anche ragazzi con gravi problematiche sociali. “C’era di tutto, con giovanissimi arrivati in Svezia da ogni parte del mondo, anche con seri problemi. Tra questi anche dei piccoli delinquenti, che non sapevano certo cosa significasse la disciplina e tantomeno cosa fosse l’handball, ma che alla fine sono cresciuti come persone e diventati dei veri giocatori di pallamano”.
Alcuni contatti importanti, compreso addirittura con il tecnico della nazionale italiana, hanno portato Darko Pranjic ad incontrare il dirigente bellunese, Edmondo Ortese, uno di quelli vecchio stile, piedi ben piantati per terra, ma al tempo stesso un pò visionario, con il sogno nel cassetto di fare crescere il movimento della pallamano nella provincia di Belluno.
La stessa visione dello sport ha dato il via, fin da subito, alla programmazione di un progetto, con il croato al centro dell’attività del club bellunese.
“La pandemia ci ha messo però molto in difficoltà – racconta Ortese – alimentando mille dubbi anche di carattere economico. Ma c’era bisogno di una svolta. Abbiamo fatto un buon lavoro in queste ultime stagioni, ma per un salto di qualità importante serviva qualcosa in più, che Darko è in grado di garantirci.”
Ecco così la svolta, anche grazie al contributo prezioso di Marco Coli, presidente della Polisportiva Mondo Sport, “Che ci permette di poter acquisire una visione multilaterale – continua a raccontare il dirigente bellunese – Darko ha già cominciato ad entrare nelle scuole, ma non ad insegnare pallamano, si fa ginnastica a 360 gradi, in modo tale che i bambini possano acquisire quelle conoscenze motorie di base, che possano agevolarli nella pratica di qualsiasi sport.”
Ma come mai Pranjic ha deciso di accettare la scommessa di Belluno?
“Mi piace l‘idea di costruire qualcosa da zero – raconta il tecnico croato – e che resti nel tempo. E qui ho trovato persone serie, con cui poter mettere le basi per realizzare qualcosa d’importante.”
Un programma inizialmente triennale legherà Pranjic nel ruolo di direttore tecnico alla Polisportiva Mondo Sport di Belluno, subito in azione a fianco degli altri allenatori del club. E’ bastata una seduta di allenamento con gli under 17 e con i più piccoli dell’attività promozionale (dai 9 ai 13 anni) per vedere quanto il carisma e la passione di Darko sia contagiosa. “I nostri ragazzi – se la ride Ortese – devono imparare a fare fatica e a credere in quello che fanno.” Una lezione di vita ancor prima che di sport.
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