Julio Velasco chiama, Alessandro risponde presente
Una chiamata di Julio Velasco non passa inosservata e non capita certo tutti i giorni. Ma ad Alessandro Bristot è ormai la seconda volta che succede. Lo schiacciatore under 15 bellunese è figlio d’arte: il papà, rimasto per tutti “Paolino”, ha calcato i palcoscenici della seria A con il Belluno.
Alessandro è stato invece già osservato dal tecnico azzurro, il primo a fare vincere un Mondiale all’Italia e ad agosto tornerà a Roma per il secondo raduno con la nazionale Allievi. “Che soddisfazione – racconta proprio il papà orgoglioso ma con i piedi per terra – un’esperienza unica comunque vada. C’è stata una grande scrematura rispetto la prima convocazione. Ma bisogna vivere ogni step con serenità. Senza troppi pesi, non deve diventare a tutti i costi un campione, ha un età in cui si deve prima di tutto divertire.”
Dagll inizi con la Spes Belluno però Alessandro ha già fatto tanta strada.
“E pensare che da piccolo preferiva giocare a calcio, poi di colpo ha voluto seguire le orme di Davide, il suo fratello più grande, e così ha iniziato a imparare la pallavolo alla corte di Zoris Furmenti e Fabiana Bianchini. A tale proposito devo ringraziare la Spes per la voglia che hanno trasmesso ad Alessandro.”
Che poi è stato visto e voluto dalla Pallavolo Treviso, prima di approdare alla Itas Trento.
“Si è dovuto abituare a vivere presto fuori casa da solo, una bella esperienza, adesso vive in famiglia e studia ragioneria a Trento.” A parte il periodo di lockdown causa covid. “In realtà però era già stato inserito in un gruppo di lavoro via web. Allenamenti sia con la coach Monica Cresta, sia proprio con Julio Velasco.Un segnale forte che si stava muovendo qualcosa.“
Ma allora Alessandro è più forte di papà Paolino?
“C’è un po’ di sana competizione in famiglia, ma io ero alzatore e lui schiacciatore, per cui i paragoni sono difficili da fare, lui però è più alto di me, 1,94 contro il mio metro e 83.”
Sicuro Alessandro ha preso un po’ anche dalla mamma (alta 1 metro e 80) che ha giocato anche lei a pallavolo in provincia con Belluno, Feltre e Sedico. “Ma il mio vero ruolo è quello di lava magliette e di taxista personale di mio figlio, che accompagno quando serve.” Ci tiene subito a rimarcare Barbara. “L’’importante è che Alessandro viva al massimo queste belle esperienze, senza pensare troppo al futuro.”