
29° Mondiali Handball: recap fotografico
Da Herning a Oslo passando da Zagabria. La storica, prima edizione dei mondiali organizzata su tre Stati. Una peripezia seguirla in presenza in tutte le Nazioni ospitanti. Come muoversi quindi per riuscire nell’impresa? Mappa alla mano, nella vicina (abbastanza, rispetto a Belluno) Poreč, in Croazia, il girone eliminatorio vede protagonisti i vice campioni del mondo della Francia, nazione più titolata della storia. La loro prima volta senza Nikola Karabatić, icona mondiale della pallamano, a seguito comunque del team nella fase finale.

Nikola Karabatic, l’icona francese della pallamano mondiale (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Questo sembra possa essere il punto di partenza per immergersi nel campionato del mondo. Se non fosse che a questa 29° edizione prende parte però anche l’Italia. Che sicuro nessuno aveva previsto potesse qualificarsi e che capita in un girone lontano lontano, nel cuore della Danimarca, lontano persino dalla loro Capitale.

Ai campionati del mondo la Nazionale Italiana canta l’inno di Mameli (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
A tre ore di treno veloce da Copenaghen si trova Herning, una città persa nella campagna danese dove si erge un palazzetto, simil cattedrale nel deserto, capace di contenere 15.000 spettatori. Pochi alberghi, qualche appartamento in affitto a prezzi per niente economici. Eppure qui la pallamano è spesso di casa, tra mondiali ed europei, maschili e femminili. Difatti, i prossimi europei si disputeranno proprio qui. Sta di fatto che per la pallamano nazionale la presenza del team allenato da Trillini è uno di quegli avvenimenti da non perdere. Il cambio di programma diventa inevitabile: volo diretto da Bergamo verso Billund, la città patria delle costruzioni Lego. All’aeroporto, tra le indicazioni per il parco tematico dei mattoncini, incontriamo il nuovo presidente federale Stefano Podini che calorosamente ci saluta: “Grazie per essere venuti fin qui a seguire la nostra Italia”.

Stefano Podini – Presidente della FIGH (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Eccoci immediatamente immersi nel clima mondiale. Caldo, a dispetto di quello atmosferico umido e nebbioso, che prende colore solo grazie ai tifosi danesi che accorrono in massa a seguire i loro beniamini, super favoriti al titolo. L’Italia è nello stesso loro girone e scende sempre in campo anticipando le furie rosse. Di conseguenza capita che sugli spalti ci sia qualche spettatore danese, curioso di vedere se siamo bravi oltre che con i piedi anche con le mani.

Tutto esaurito a Herning quando gioca la Danimarca (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Due anni fa a Stoccolma un organizzatore svedese del mondiale ci chiese, ridendo, a noi unici italiani presenti: “italiani? Ma che ci fate qua, non vorrete mica diventare bravi anche nella pallamano?”
In verità ci stiamo provando, e dopo un percorso tortuoso, fatto di sconfitte ed esperienze eccoci qua. Parisini e compagni hanno realizzato il loro sogno e quello di tanti appassionati. La diffusione di questo sport nello stivale è ancora troppo approssimativa.Ma per la seconda volta nella storia italiana siamo ai mondiali.

Il capitano azzurro Parisini (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
E vinciamo pure due partite su tre, contro Tunisia e Algeria, ed entriamo nel main draw battendo anche la Repubblica Ceca prima di svegliarci dal sogno. La Germania, patria natia del nostro portiere Ebner ci rimette coi piedi per terra. La Svizzera poi toglie definitivamente agli azzurri l’illusione di un piazzamento a ridosso dei primi dieci.

Knorr il giocatore più rappresentativo della Germania. Contro l’Italia era stato tenuto inizialmente in. panchina (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Intanto noi, in barba a tutto, ci siamo già spostati in Croazia. A Zagabria ci sono partite da non perdere come Croazia-Slovenia, un derby balcanico che promette scintille anche se la Slovenia non può più qualificarsi per i quarti. Inoltre c’è da andare a scoprire la formazione islandese, cosa che vale di per sé il viaggio. Gli isolani sì che si sono spostati in massa. Gli italiani hanno fatto quello che potevano, ma certo non hanno raggiunto i numeri visti a Zagabria.
Se un’Isola così poco abitata si è spinta così tanto avanti nella pallamano mondiale ci potrà essere qualche speranza anche per la nostra nazionale?! Da fuori Europa ecco il Capo Verde, con quell’aria da reggae ed i fisici pazzeschi.
Ma soprattutto la conferma della forza dell’Egitto, la miglior squadra non europea quanto a risultati ai campionati del mondo con quarto posto conquistato in Francia nel 2001.

Ali Zein alla conclusione contro Capo Verde. Il suo Egitto è stato superato dalla Francia all’ultimo secondo nella gara che valeva l’accesso alle semifinali (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Anche in questa edizione il team nord africano è fatta apprezzare, raggiungendo i quarti di finale e mancando l’appuntamento con le semifinali per un soffio, perdendo dai transalpini solo per un gol allo scadere da metà campo del ‘vecchietto’ Luka Karabatić, il suo ultimo regalo prima dell’addio alla maglia della sua nazionale, annunciato a campionato già terminato.

Primo piano di Luca Karabatic – France (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Per il gran finale tutti a Oslo. Danimarca, Brasile, Germania e Portogallo ci sono già dai quarti. Croazia e Francia ci arrivano qualche ora dopo per le semifinali. Per l’Italia invece, a parte Rdosport, Marta Magni Images e l’eclettico Sergio Luoni, c’è anche il presidente federale Podini insieme al nuovo DT Bob Hanning, di nazionalità tedesca proprio come Ebner.

Il preidente della FIGH Stefano Podini ha presentato ad Oslo il nuovo direttore tecnico Bob Hanning (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Il presidente lo presenta alla pallamano internazionale fiero della scelta importante che di fatto taglia i ponti il passato e si proietta verso un futuro che si auspica sia brillante. Un tecnico che è innanzitutto un manager capace di piazzare giocatori italiani nella Bundesliga, il campionato più competitivo al mondo. Un’Italia che si arricchirà ancor più di esperienza per compiere un altro passo in avanti. Certo, poi non basterà lavorare solo su questo.

Primo piano di Leo Prantner, appena passato a giocare in Bundesliga a Berlino, compagno di squadra diel danese Gidsel (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
C’è da dire che l’immagine va implementata perché vero, ci sono stati i passaggi su Sky (emittente per i soli abbonati a pagamento) per le partite della nazionale ma sui quotidiani nazionali solo qualche briciola, a parte una pagina introduttiva sulla Gazzetta dello Sport seguita solo da qualche riga di commento degli incontri giocati. Salvo una clamorosa prima pagina in cui si rimarca un classico pasticcio all’italiana, come il sollevamento dall’incarico di Riccardo Trillini, a soli tre mesi dal risolvimento del proprio contratto.

Riccardo Trillini – Italia (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Ma per vedere i risultati dei campionati nazionali nel quotidiano si deve ricorrere sempre e solo al sito della FIGH, davvero poco per divulgare questo sport a tutti gli italiani. Ma Podini è di quelli che ci tengono a fare bene e merita fiducia.

L’Italia esulta. Raggiunto per =la prima volta il Main draw in un campionato del Mondo (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Intanto ecco la vera pallamano, il Portogallo incanta e supera la Germania. In semifinale però incappa nella corazzata danese, che si era sbarazzata in precedenza della sorpresa Brasile.

La sorpresa Brasile che raggiunge i quarti di finale (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Iturizza e compagni tengono botta mezzo tempo e poi, come tutti d’altra parte, non può che ammirare la forza di Mathias Gidsel e compagni.

Gidsel im pietoso in attacco (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
La Croazia è incontenibile contro la Francia in semifinale, vendicandosi di fatto della finale del 2009, quando i transalpini strapparono agli slavi il sogno dell’oro mondiale.Francia che poi trova a fatica le motivazioni per vincere la medaglia di bronzo contro il Portogallo.

Foto di gruppo per la Francia con la medaglia di bronzo
Una parata nel finale con il collo del suo portiere Bolzinger e le tante reti di Dika Mem ragalano infine il podio. Argento in Svezia, bronzo in Norvegia.

La parata decisiva di Bolzinger con il collo nella finale per il terzo posto contro il Portogallo (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
In sala stampa poco prima della finale incontriamo anche l’ex allenatore della Raimond Sassari lo spagnolo Francisco Javier Equisoain Azanza, meglio noto come Zupo, che ci confida i suoi pronostici. “La Croazia se avesse giocato ad Oslo invece che a Zagabria avrebbe fatto fatica ad arrivare anche nelle prime quattro. Oggi secondo me non potrà nulla contro la Danimarca, così come il Portogallo contro la Francia.”

Domagoj Duvnjak. Il capitano della Croazia chiude la sua carriera con un argento mondiale (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
A Oslo sembra si sia trasferita in blocco tutta la Danimarca sugli spalti, ma non di meno sono i tifosi a quadri dalla Croazia. Che applaudono copiosamente i vecchi gloriosi atleti balcanici, come Duvnjak, che proprio a Oslo termina la propria carriera. Mentre Gidsel, a soli 25 anni, pare non avere avversari. Dopo l’addio di Nicola Karabatić e Mikkel Hansen è lui senza alcun dubbio il più forte al mondo. Miglior marcatore dei mondiali con 70 reti, per lui quarto titlo consecutivo.

Gidsel (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
DREAM TEAM dei MONDIALI
PORTIERE: Emil Nielsen (Danimarca); ALA DESTRA: Mario Sostaric (Croazia); TERZINO CENTRALE: Martim Costa (Portogallo), TERZINO DESTRO: Ivan Martinovic (Croazia); TERZINO SINISTRO: Simon Pytlick (Danimarca); ALA SINISTRA:Dylan Nahi (Francia); PIVOT: Victor Iturizza (Portogallo) .
MIGLIOR YOUNG PLAYER: Francisco Costa (Portogallo) 19 anni; TOP GOL SCORER e MVP: MATHIAS GIDSEL (DANIMARCA)

il diciannovenne 19 anni portoghese Francisco Costa, premiato come il miglior giovane del Mondiale (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Tre settimane di pallamano volgono così al termine. Tra biglietti aerei e autobus, soddisfatti per quello che abbiamo visto. Spettacolo in campo e sugli spalti. Ad Oslo mentre si gioca la finalissima ha iniziato a nevicare. E tutto diventa magicamente ancor più bello. Un volo Oslo Bergamo ci riporta In Italia. Pronti per fare ancor di più il tifo per la pallamano italiana. La presenza azzurra in questo mondiale deve essere davvero solo un nuovo punto di partenza. Ma intanto questa volta ci hanno fatto i complimenti anche a noi fotografi e giornalisti italiani. “Siete stati una bella sorpresa”, ci dicono da Oslo. “Bravi e arrivederci. A presto!”

Il capitano della Danimarca alza la Coppa. (foto © Rdosport & Marta Magni Images)