Bellu a Belluno, dalla Sardegna arriva il pivot di 19 anni
La Pallamano Belluno 2024-’25 inizia a prendere sempre più forma. La società sta dimostrando di voler seguire la strada della valorizzazione di giovani e così, dopo la presentazione di Luca Saccon, il centrale diciannovenne di Oriago, ora è la volta di Marco Bellu, diciannovenne anch’egli, in arrivo dalla Sardegna, da Nuoro per la precisione. La stazza inizia ad essere visivamente notevole: 185 cm per 94 chili, si capisce da subito che il ruolo che ricopre in campo è quello del pivot.
Un ruolo che è rimasto sguarnito dopo l’infortunio di Cimbro, che ha iniziato la fase di recupero post intervento chirurgico al ginocchio, ma che sarà difficilmente a disposizione nella prossima stagione.
Nonostante la giovane età, Bellu ha già maturato esperienze molto importanti. I primi passi nella squadra della sua città, Nuoro, poi il primo viaggio fino a Sassari in A2 con la VerdeAzzurro: 250 km di strada andata e ritorno per ogni allenamento, con le partite nel weekend in aggiunta. Lo spirito del sacrifico in partenza è già questo.
Successivamente Marco ha spiccato letteralmente il volo approdando a Palazzolo, sempre in serie A. Due stagioni tra scuola e pallamano, scontrandosi anche con il Belluno nello scorso campionato di A Bronze. “Ho finito i miei studi alle superiori e intanto mi sono dedicato anima e corpo a questo sport che amo tantissimo.”
Qualcosa che ha le sue radici in famiglia. Papà Massimiliano aveva infatti già tracciato la strada da pivot, giocando da giovane a Nuoro. A seguire la sorella Sara, di tre anni più grande, anch’essa pivot in serie A con il Teramo.
“Da piccolo andavo a vedere le partite di mia sorella; giocavo a basket ma c’era qualcosa che non mi convinceva e allora ho provato anch’io la pallamano. Ho ricoperto un po’ in tutti i ruoli, ma quando ho iniziato a capire cosa voleva dire essere pivot, non ho più cambiato. Mi piace giocare di fisicità. La soddisfazione maggiore in campo è conquistare un rigore e far prendere due minuti al mio avversario: significa che non è riuscito a tenermi.”
Il giocatore di riferimento di Marco Bellu non poteva che essere un pivot. Andrea Parisini, il capitano della Nazionale. “E’ il nostro portabandiera, uno dei grandi artefici della qualificazione dell’Italia ai prossimi campionati mondiali.”
Un carattere forte quello di Marco, come si addice ad un campionato impegnativo come quello di A Silver. A Belluno Marco è arrivato accompagnato dal papà. Un volo su Bergamo, un passaggio per Palazzolo a raccogliere le ultime valigie e l’arrivo a Belluno. L’incontro con il presidente Ortese e i primi passi per il centro della città. Non si sa se sia più entusiasta il padre od il figlio. Massimiliano è stato per un certo periodo anche il suo allenatore.
“Un periodo tosto – racconta Marco ridendo – Siamo molto simili, tutti e due un po’ permalosi. In campo c’è adrenalina e a volte è difficile contenersi.” Rincalza la dose Massimiliano: “L’ho dovuto buttare fuori dal campo più volte, perché non seguiva le mie indicazioni. Difficile dar retta al papà in maglia di allenatore.”
“Per fortuna che a casa c’è mamma Luana a difendermi. Sono un po’ ruffiano – ammette Marco – mamma è la mia prima tifosa. Sono sicuro che presto verrà anche a Belluno a fare il tifo per me ed i miei nuovi compagni.”
Ma intanto già alla terza giornata ci sarà l’occasione di vedere Marco giocare direttamente in Sardegna contro la VerdeAzzurro.
La prima volta per la Pallamano Belluno nell’isola, per Marco l’occasione per ritrovare gli amici di Sassari. “In campo non guardo in faccia nessuno, poi tutti insieme per il terzo tempo. Sassari è un posto a me caro; ho imparato molto e dato tutto me stesso lì. Ma ora sono molto concentrato sul mio prossimo futuro. Il nuovo allenatore l’ho sentito per telefono e mi ha chiesto a che punto sono della preparazione. Abbiamo tutti un programma da seguire. Dopo un mese abbondante di riposo assoluto per una lussazione alla spalla, ora sono pronto a rituffarmi nel duro lavoro quotidiano. Non ho paura del campo, né fuori.”
La ‘politica dei piccoli passi’ è il credo di Marco. A 19 anni ne ha già comunque fatti molti, di passi avanti. “A Belluno voglio fare un salto di qualità importante. Credo nella forza del gruppo.”
Ed il gruppo che si sta formando a Belluno in effetti ha di base lo stesso grande obiettivo: crescere. La grinta e la volontà sono i tratti che contraddistinguono questi nuovi arrivi. Una campagna acquisti molto attenta non solo alle capacita tecniche dei singoli giocatori ma anche alle loro qualità umane.
“Sono sicuro che ci divertiremo e faremo divertire molto il nostro pubblico.”
Il 12 agosto, data del raduno gialloblu, si avvicina e cresce l’interesse per questa nuova stagione -storica – che vede la città di Belluno al vertice della pallamano italiana.