Julieta e Sebastian: a Belluno per la pallamano e per amore
Sebastian Guerrero è il primo colpo di mercato della Pallamano Belluno. Dall’Argentina passando per le Marche, da Cingoli a Chiaravalle e infine Camerano. Un ragazzo di 27 anni con già tanta esperienza alle spalle, fatta in particolare sui campi della serie A silver italiana, con tanto di promozione in serie A gold ottenuta nella passata stagione. Un metro e 82 cm per 75 kg. Le sue qualità sono tutte nel movimento della palla, nel coinvolgere tutta la squadra in campo. E nello spogliatoio. “Sono piccolo e sono abituato anche a prendere tanti colpi, ma non mi arrendo mai, mi rialzo sempre.” Ma la cosa che risalta subito di più è il suo sorriso, di quelli sinceri, veri. “Sono molto contento di essere qui a Belluno. Assomiglia un po’ alla zona da dove vengo, io sono originario di Mendoza ed anche lì ci sono le montagne tutto attorno. Cercavo un posto tranquillo dove poter rimanere a lungo.”
A Belluno c’è anche la sua fidanzata, Julieta, anche lei argentina e atleta di uno sport di nicchia, come l’hockey su pista. “L’anno scorso giocavo in Francia, ma ora abbiamo deciso di vivere insieme e quindi eccomi anche io a Belluno.” Un progetto comune che è risultato vincente nella scelta di accettare l’offerta della Pallamano Belluno.
“Mi avevano cercato anche da Lanzara e Molteno, due squadre di A Silver con cui giocheremo quest’anno. Le offerte erano buone, ma qui mi hanno dimostrato da subito una marcia in più, considerando anche la presenza della mia ragazza.”
Origini siciliane per Sebastian, marchigiane per Julieta. “Dopo la seconda guerra mondiale in tanti sono partiti in nave in cerca di fortuna in Sudamerica. Tanti argentini hanno il nonno italiano o spagnolo. Ho la doppia cittadinanza grazie a Salvatore, il papà di mia mamma, originario di Catania, così come mio nonno Edmondo dalla parte di papà.” Stesso nome del presidente della Pallamano Belluno Ortese. “I miei genitori si sono conosciuti in Argentina e lì hanno scoperto di avere le stesse origini.” Giovanni è il nome invece del nonno paterno di Julieta. “È nato in un paesino di montagna nelle Marche. Stare in Italia è un po’ come ritrovare le nostre origini. Per Sebastian ho deciso al momento di non giocare più ad hockey; il posto più vicino dove potreii pensare di giocare è Valdagno, ma è abbastanza distante per pensare di fare ogni giorno avanti-indietro in macchina. Preferisco restare con Sebastian ed aiutarlo ad ambientarsi a Belluno per far bene in campo.” Le facciamo notare che in provincia si gioca però a hockey su ghiaccio e la reazione è tra il sorpreso ed il divertito. “Allora potrei farci un mezzo pensiero!”
Una passeggiata per il centro tra Piazza dei Martiri, Piazza Erbe ed il Duomo, giusto per familiarizzare con la loro nuova città. “In centro ci sono già venuto per un caffè con il mio nuovo allenatore Pippo Kokuca. Parliamo del più e del meno e della pallamano a Belluno. Ci stiamo conoscendo fuori dal campo in attesa di iniziare la preparazione. Non vedo l’ora d’incominciare questa nuova avventura.”
Guerrero è il classico uomo-squadra. “A Camerano abbiamo vinto nella passata stagione perché siamo riusciti a fare gruppo. I nostri avversari non capivano come facevamo a vincere con tanti gol di scarto, non avevamo giocatori di spicco, ma il trucco stava proprio nella nostra grande intesa, che partiva dallo spogliatoio per arrivare sul terreno di gioco.” Prosegue Sebastian. “Questa serie A Silver sarà molto tosta, ma ci impegneremo per fare bene. Ci sono squadre che so essersi rinforzate moltissimo come il Romagna dove giocherà tra l’altro anche mio fratello. Siamo abituati ad affrontarci, l’ho già battuto l’anno scorso nel derby marchigiano contro il Chiaravalle. Il progetto della società che punta decisamente alla crescita del proprio vivaio mi piace molto – conclude Guerrero – E poi tutti mi hanno accolto davvero bene. Per uno straniero è importantissimo.”
“Ci stanno facendo sentire come a casa” Sottolinea anche “Giulietta.” Che guarda il suo Romeo in modo davvero disteso e felice. “A Belluno apriamo un nuovo ciclo della nostra vita personale e sportivo lavorativa.” Non resta che augurare loro una buona permanenza si spera ricca di soddisfazioni.