Anche Berrettini presente a Malaga. “Ora gioco di nuovo con il sorriso”
Tutti a Malaga a fare il tifo ai nostri connazionali. Atteso infatti il pienone dello stadio per la giornata di oggi, in cui non solo l’Italia scenderà in campo per il proprio turno contro l’Olanda, ma anche la Serbia affronterà la Gran Bretagna nel pomeriggio.
I due finalisti di Torino hanno avuto quindi la stessa tempistica di riposo; a Malaga c’è l’atmosfera che solo le grandissime occasioni creano. A supportare il team tricolore c’è anche il Leader azzurro, colui che non ha la fascia di Capitano, ma che tacitamente e all’unanimità la porta già: di chi si può parlare se non di Matteo Berrettini.
Berrettini ha avuto uno spazio tutto suo, una conferenza a parte, per chiarire tutte quelle domande che tanto affliggono gli appassionati della racchetta.
“Ma allora come va con gli infortuni? Come ti senti a vedere l’Italia da fuori e non da giocatore? Com’è andata con Santopadre? Quando tornerai a giocare?“…Matteo ha un bel sorriso.
“I miei compagni sono contenti che io sia qui. Credo fortemente nella squadra e sono anch’io contento del gruppo. Li vedo bene, con la tensione giusta. Insomma, pronti. Poi c’è da dire che la Coppa Davis riserva sempre un milione di sorprese, ma siamo pronti alla battaglia.”
Matteo prova un profondo senso di ammirazione per Jannik Sinner, che forse si potrebbe quasi definire un sostituto di Berrettini. “Ho sempre saputo che Jannik avrebbe fatto grandi risultati. Lo senti, quando giochi con un grande giocatore. Oltretutto le condizioni dei tornei indoor sono il suo ideale, dietro a Novak forse c’è solo lui. Sicuramente mi sarebbe piaciuto essere alle Finals, ed essermele godute come ha potuto lui quest’anno. Questo è forse il più grande rimorso della mia vita. Ma a parte ciò, mi impressiona per come migliora in breve tempo e per me è uno stimolo per tornare a lavorare. Ora sto cercando di capire cos’è meglio per il mio fisico e per la mia mente.”
C’è un inevitabile riferimento a Santopadre. “È molto difficile a volte scindere gli affetti dal livello professionale. Ancora mi sveglio la mattina e penso ‘devo mandare un messaggio a Vins…ah no’. Sicuramente non sarei qui se non grazie a lui e al lavoro fatto insieme, costruito insieme. Se penso a me giocatore, o ragazzo, penso a me e lui insieme. È stato tutto talmente naturale, fino ad arrivare alla conclusione del ‘non c’è più niente da dare’. È stata una cosa molto emozionante e ci siamo arrivati insieme. Per questo credo che il nostro rapporto migliori ancora di più.”
Continua nell’intervista: “Ora comunque sono felice e ho voglia di tornare in campo e mettermi alla prova. Sarà banale, ma ora non mi interessano i risultati. Facciamo uno sport che non ci permette di prenderci del tempo quando ne abbiamo bisogno, hai sempre la sensazione di rincorrere gli altri che mentre tu sei fermo guadagnano punti. E forse il mio fisico si è ribellato, ho pensato di smettere forse una volta perché questo sali e scendi stava diventando un’agonia.
Tornare col sorriso in campo è il mio obiettivo. Scendere in campo non con il mondo sulle spalle ma tornare alle radici del mio pensiero, del fare un passetto alla volta.”
Matteo si sta chiedendo cosa c’è davanti a lui e sta tornando ad avere quella serenità che gli mancava. “So che posso dare ancora qualcosa.”
E noi non aspettiamo altro che vederlo di nuovo in campo.