L’Italia perde all’esordio dal Canada 2
Ritorna la Coppa Davis alla Unipol Arena di Bologna. Berrettini, Sinner, Musetti, Sonego, Bolelli e Fognini avevano conquistato lo scorso anno l’accesso alla fase finale di Málaga vincendo tutte e tre le partite contro Croazia, Argentina e Svezia. Alla prima giornata di ieri è invece arrivata subito una pesante sconfitta per 3-0 contro i campioni in carica del Canada che hanno lasciato in panchina Denis Shapovalov, mandando in campo giocatori che nella edizione passata hanno fatto solo qualche apparizione, come Gabriel Diallo e Alexis Galarneau, relegandoli alla panchina per le fasi decisive.
Dopo le rinunce di Matteo Berrettini e Jannik Sinner, Capitan Volandri ha deciso di portare a Bologna Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli ed Andrea Vavassori. Tutta gente che per classifica e capacità tennistiche è posizionata ampiamente davanti ai due singolaristi schierati dal Canada. Insomma, sulla carta una partita da vincere a mani basse.
Le due Nazioni in posa per gli inni (foto Rdosport Marta Magni Images)
LA UNIPOL TRICOLORE
Ed invece già dalle prime battute tra Sonego e Galarneau si è visto che non si sarebbe trattato di una passeggiata, malgrado il piemontese avesse portato a casa presto un break a suo favore. C’è il pubblico delle grandi occasioni e si fa anche fatica a trovare un parcheggio nelle vicinanze della Unipol Arena.
C’è anche il gruppo di sostenitori dell’Italia esattamente come un anno fa (senza la banda croata a fare da controcanto). “Noi con la voce, voi con il cuore” urlano in continuazione. Non poteva mancare poi l’icona del tennis italiano nel mondo Nicola Pietrangeli, 90 anni l’ 11 settembre scorso, in tribuna non troppo lontano dal presidente Angelo Binaghi e dall’eterna Lea Pericoli.
Sonego e Musetti perdono entrambi in due set. Sonego ha qualche occasione almeno per portare a casa il primo set, Musetti nemmeno quelle. Volandri li giustifica, i ragazzi in conferenza raccontano di aver dato il loro massimo. Che il cuore l’hanno messo tutto in campo. Magari senza riuscire a tradurlo in fluidità e continuità di gioco. Dall’altra parte della rete, oltre una prestazione clamorosa degli avversari, c’è anche il dovere difendere un titolo così importante, il primo della storia degli aceri rossi.
La silhouette della Coppa Davis conquistata dai canadesi a Málaga, messa lì all’angolo, in penombra, silenziosa quanto enorme e pesante presenza, bellissima, fa un effetto particolare. Sembra proprio di essere di nuovo in Spagna, di nuovo nelle fasi finali, tant’è che i canadesi si è proprio visto di aver dato il loro massimo in campo come fosse la finale, sovrastando gli italiani.
Il doppio, con la chiamata all’ultimo minuto di Matteo Arnaldi ad affiancare Bolelli, mai prima insieme, ha fatto la sua onesta figura. Uno specialista in campo per ciascuno: per l’Italia il bolognese Simone, per il Canada Vasek Pospisil. Matteo ha grinta da vendere. Portano a casa, gli azzurri, il primo set al tie break, per doverne di nuovo affrontarne un altro al terzo set, il decisivo. Alla fine i canadesi la spuntano di nuovo. E per l’Italia questa Davis si fa tutta in salita.
ROAD TO MÁLAGA 2023
La qualificazione resta possibile ma serve un cambio di ritmo. Si deve vedere tradotto in campo il valore della propria classifica, ovvero 18 per Musetti, 38 per Sonego. C’è poi anche Arnaldi, neo top 50. Solo giocando con la giusta convinzione e concentrazione si può battere il Cile del veterano Jarry venerdì e rientrare in gioco nella Road to Málaga 2023. Nel tennis l’abbiamo visto tantissime volte, nulla è impossibile, per cui Forza Italia.