A Umago Popyrin torna alla vittoria, ma quante lacrime per Stan
Il vincitore della 33° edizione del Croatia Open Umag è Alexei Popyrin, l’australiano classe ’99 in due ore e mezza ha sconfitto il favoritissimo (dal pubblico) Stan Wawrinka col punteggio di 6-7(7), 6-3, 6-4.
Non si ripete quindi la storia per lo svizzero, vincitore del titolo nel 2016 tornato a vincere un match su terra croata proprio da allora, dopo 7 anni. Amatissimo dal mondo tennistico e dal pubblico umaghese, compreso il suo avversario che non ha potuto fare a meno di sottolineare quanta stima abbia nei confronti di Stan The Man.
“Quando ero piccolo eri la mia fonte di ispirazione, guardavo i tuoi match e ti ho sempre ammirato. ‘I Love You’!” dichiara Popyrin felice di aver vinto il titolo in terra croata, laddove giocò il suo primo torneo al di fuori dell’Australia da piccolo, racconta sempre durante le premiazioni.
Alexei è riuscito nell’impresa proprio quando nel terzo set sembrava non farcela più. Un trattamento alla coscia sembrava non bastasse e durante il servizio di Wawrinka si poteva pensare quasi al ritiro.
Ma da sotto 4-2, l’australiano è tornato alla ribalta, grazie ai servizi quasi mai sotto i 200 chilometri orari e forse grazie anche al calo di StAnimal, che probabilmente si è un po illuso dalla forma fisica avversaria.
LE DUE FACCE DEL TROFEO
Un’occasione bruciata, carbonizzata per Stan, che se ne rende ben conto e quasi non si lascia andare al singhiozzo triste e nervoso durante le dichiarazioni. La mano sul cuore e gli occhi lucidi alla pronuncia del proprio nome da finalista sono testimonianza evidente del profondo rammarico del trentottenne vincitore di tre slam.
Sfiora il titolo ma tocca il cuore di tutti, Wawrinka. “So che è stupido piangere, ma amo tantissimo questo sport e voglio ringraziare tutti per l supporto durante questa settimana.” è già diventato virale.
Una finale dal finale dolce amaro: una vittoria dopo due anni, che sembrano un’eternità, per Popyrin ed un’opportunità quasi irripetibile per Wawrinka di vittoria ad Umago. C’è da tenere conto difatti dell’anagrafe e chissà quel pianto cosa voglia significare in quest’ottica per lo svizzero.
Ad Umago la tradizione è una certezza, e allora ecco che appena finite le foto di rito (dove l’anno scorso c’erano i due gran bei sorrisi di Alcaraz e Sinner), si spengono i riflettori sui visi dei presenti e parte lo spettacolo pirotecnico sulle note di ‘What a wonderful world‘.