L’erba di Gaiba è sempre più verde
Buona la seconda! A Gaiba si sta disputando la seconda edizione del Veneto Open. L’unico torneo di tennis in vera erba che si gioca in Italia. A soli 20km da Ferrara, a meno di 70 da Bologna e da Mantova e oltre 100 km da Venezia, questa piccola località in provincia di Rovigo si sta ritagliando uno spazio interessante nel tennis che conta. Un WTA 125 ha una sua dignità, ancor più proprio perché su una superficie insolita per la nostra penisola.
Un passaggio per questo circolo è proprio doveroso, anche come forma di riconoscimento agli sforzi degli organizzatori. Che da un campo di calcio hanno ricavato un club delizioso curato nei minimi particolari.
Un percorso tra i fiori di surfinia viola e bianchi, dal sapore di Wimbledon, ti porta al campo centrale dove stanno giocando due tenniste di assoluto valore. La giovanissima americana Sofia Kenin, che nel 2020 aveva vinto addirittura lo slam australiano e quest’anno, seppur in evidente difficoltà, capace di eliminare nientemeno che Aryna Sabalenka dal tabellone di Roma.
Dall’altra parte della rete la belga Yanina Wickmayer. Dall’alto dei suoi 182 centimetri quest’ultima è una gigante pericolosa sull’erba. Già nel 2011 arrivò agli ottavi di finale a Wimbledon. Ora a 33 anni occupa il numero 78 nella classifica mondiale, un fisico perfetto che le permette di competere ancora ad alti livelli.
Sul campo numero 2 con tanto di tribuna fissa ed ombreggiata, quella dello stadio di calcio, gioca in contemporanea la croata Olga Danilovic contro l’austriaca Sinja Kraus. Alle loro spalle i campi di grano fanno da cornice a qualche inquadratura fotografica certamente originale per un torneo di tennis.
In effetti arrivando dal Roland Garros ci si sente un po’ spaesati, ma dura giusto un attimo, perché questo english style ti entra subito nelle vene, quasi al punto di rilassarti, malgrado le temperature attorno ai 35 gradi.
Una granita alla menta rimette tutto a posto. C’è il tempo di vedere qualche giovane italiana in allenamento insieme alla capitana azzurra Tatiana Garbin, così come la britannica Swan. E la giornata scivola velocemente verso la sua conclusione.
Gaiba, in arte Gaibleidon, è davvero una bella realtà fuori dagli schemi tradizionali del tennis. Capace di superare una prima edizione difficile con campi di gara non propriamente all’altezza. Buona dunque questa seconda edizione, chiunque sia la vincitrice, Gaiba sta dimostrando di poter avere una lunga vita nel circuito del tennis mondiale.