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Italia tra gioia e dolore sulla terra rossa di Parigi

Les premiers tours sont terminés. A Parigi si è conclusa la prima mandata di incontri sui campi in terra rossa più ambiti della storia e quest’anno la storia l’hanno scritta anche i tanti italiani in tabellone, più numerosi di sempre, di cui ben 12 (se si considera anche il doppio) su 16 hanno vinto la prima partita del tabellone parigino.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

UN PLOTONE TRICOLORE

In ordine sparso: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Andrea Vavassori, Fabio Fognini, Giulio Zeppieri, Simone Bolelli, Camilla Giorgi, Elisabetta Cocciaretto, Jasmine Paolini, Sara Errani. Sono loro i componenti del plotone tricolore impegnati nel secondo turno del Roland Garros.
Un secondo turno tanto lottato, sudato, meritato e purtroppo anche perso.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Spicca su tutti la recente sconfitta dopo 5 ore di match dell’amatissimo Jannik Sinner contro il tedesco Daniel Altmaier. Un Jannik arrivato a Parigi con le carote al seguito.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Con quel tennis esplosivo a cui però, anche stavolta, sembrava mancasse quell’elemento nascosto per superare le difficoltà del match. Certo è che Altmaier è sempre stato un osso duro e che già in precedenza aveva dato del filo da torcere all’altotesino. Forse forse è mancata la convinzione di potercela fare.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Forse forse è mancata anche ad Andrea Vavassori, il ventottenne piemontese che non è riuscito a portarsi al terzo turno, stoppato dall’argentino Olivieri al tie break del quarto set. Anche se, d’altra parte, Andrea finalmente può vantarsi di una vittoria al quinto set. E che vittoria! Dopo cinque lunghissime ore sotto il sole cocente di Parigi. Dopo aver annullato ben cinque match point contro il serbo Kecmanovic.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

E che dire del giovanissimo Arnaldi, che si sta prendendo sempre più spazio a livello ATP? Il sanremese se l’è ben cavata con il colombiano Galan, regalandosi la prima vittoria Slam. Per poi scontrarsi contro la testa di serie nr. 26 Shapovalov, al quale ha sì strappato un set, ma senza riuscire a fare di più. Ma che buon risultato per il classe 2002!

(foto Rdosport Marta Magni Images)

E applausi su applausi anche all’altro giovanissimo italiano, Giulio Zeppieri che in soli 18 minuti ha dato un 6-0 a Bublik. Partita sudata e vinta al quinto set con il kazako che si è svegliato dopo i primi 6 game ed ha lottato per il secondo turno.

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Zeppieri ha poi calcato per la prima volta il centrale dello Slam su terra contro Ruud, dando un altra prova delle proprie qualità in miglioramento. Strappato il terzo set al norvegese e portato alla pari al quarto. Per un soffio Zeppo si lascia scivolar via un’altra rimonta e la partita parigina per lui si è conclusa 6-3, 6-2, 4-6, 7-5 con tanto ancora da poter dimostrare.

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E poi Lorenzo Sonego. Con il pubblico tutto contro. Con un punto sportivamente dato all’avversario e quella mentalità che quando è concentrato lo contraddistingue. Vince in soli tre set contro il francese Humbert e si guadagna anch’egli il terzo turno, contro Rublev.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

IL SOGNO CONTINUA

C’è anche risveglio di Fabio Fognini, a Parigi: straordinario rivederlo in piena forma che zittisce il pubblico (che è sempre dalla sua, non come successo a Fritz). Un ritrovato equilibrio mentale di fianco a Corrado Barazzutti ed il terzo turno è facilmente raggiunto, battendo Kubler.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Il primo turno contro un malaticcio Aliassime non ha scalfito il fisico del veterano italiano, il quale ha ovviamente giocato in doppio col compagno storico Simone Bolelli. Anche per loro lo stop è arrivato al secondo turno contro Granollers (Marcel) e Zeballos.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

E Lorenzo Musetti che regala lezioni di tennis a chi incontra. Sì perché finalmente Lorenzo può esprimersi senza doversi sobbarcare dei primi turni pesanti contro teste di serie. E allora ecco che il carrarese dipinge tennis con i suoi colpi e se va liscio liscio al terzo turno. Uno splendore vederlo giocare sul Lenglen al tramonto. Che altro dire. Le foto di Rdo Sport cercano di immortalare la bellezza del momento.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

LE NOSTRE COMBATTENTI

Ma che meraviglia la forza delle piccole italiane. Quella di Elisabetta Cocciaretto, che elimina l’ex vincitrice proprio di Parigi Kvitova. E che senza faticare troppo approda al terzo turno. Elisabetta che sorride ogni punto, perso o vinto.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

E anche la forza della formica atomica Jasmine Paolini. Arresa però 6-2 7-5 alla Danilovic.

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Sara Errani ha vinto in tre con la svizzera Teichmann. Ci ha fatto sperare in un suo ritorno, Sara, ma la Begu non le ha lasciato scampo. Ed in doppio non è riuscita, con Mattek-Sand a far fronte alla Fernandez in coppia con Towsend.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Camila Giorgi ci ha fatto sognare, ma il suo ginocchio ci ha risvegliato. Dopo il primo turno vinto, ecco il ritiro dell’italiana più seguita contro Pegula. Plus de Paris pour elle.

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MALEDETTA PRIMA…MANCHE

Gioie e dolori questa bandiera tricolore. Che poteva avere un numero ancor maggiore di rappresentanti nei secondi turni con Martina Trevisan, Flavio Cobolli, Lucia Bronzetti e Marco Cecchinato.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Un plauso particolare va al romano classe 2002 Cobolli, che contro il più giovane ancora (2003) Alcaraz ha risvegliato tutto il Lenglen al terzo set, portandosi il pubblico dalla sua e giocando un buonissimo terzo set.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Su carta (e terra) è stata impossibile l’impresa di schiaffar fuori il numero uno del seeding mondiale, che già nelle qualificazioni del Challenger 80 di Todi nel 2020 aveva battuto Flavio nel loro primo scontro diretto. Ma il ragazzo di Roma ha ben afferrato il concetto: c’è tanto e tanto spazio per migliorarsi e tutte le carte in regola per farlo.

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Martina Trevisan altrettanto impossibilitata nel proseguire il torneo, ostacolata dalla neo mamma nonché campionessa di Strasburgo Elina Svitolina.
Lucia Bronzetti porta a casa solo un game vinto in più rispetto a Martina, contro la tunisina Ons Jabeur (64 61).

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Cecchinato invece assolutamente troppo nervoso per pensare di avere qualche risultato sui campi parigini. Il tifo francese ha fatto sì che il loro beniamino Van Assche non desse nemmeno un attimo di respiro, mentale più che fisico, al siciliano (61 61 63).

(foto Rdosport Marta Magni Images)

Ora la speranza è che gli ultimi alfieri possano continuare a trovare colpi vincenti e far sì che l’Italia arrivi ancor più avanti nel tabellone dello Slam parigino.

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