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Novak Djokovic, n. 1 come nessuno

Era il 4 luglio 2011, il giorno dopo il suo primo trionfo a Wimbledon. Quel lunedì Novak Djokovic diventava per la prima volta n. 1 del ranking ATP, la classifica mondiale del tennis professionistico maschile. Da allora il ranking settimanale è stato aggiornato altre 585 volte (a causa della sospensione dell’attività agonistica dovuta alla pandemia fu congelato per 22 settimane nel 2020) e per 377 volte su 586 la prima posizione della classifica è stata appannaggio del fuoriclasse serbo. Praticamente due settimane su tre, per un totale di oltre sette anni ai vertici del tennis mondiale maschile. Dati che solo a leggerli (ma anche a scriverli) fanno impressione.

Il classico saluto al pubblico di Djokovic dopo un suo successo (foto Rdosport Marta Magni Images)

Ma questa settimana, la n. 377 in cima alla classifica ATP, riveste per il 35enne tennista di Belgrado un significato particolare: gli permette infatti di raggiungere Steffi Graf nella classifica assoluta di settimane di permanenza al primo posto. A livello maschile è invece leader solitario da quasi due anni: aveva infatti superato Roger Federer, fermo a 310, l’8 marzo 2021. Se consideriamo che sino ai tornei Masters 1000 di Indian Wells e di Miami, in programma a marzo, non ci sono molti punti da difendere o da conquistare, Djokovic è già certo di staccare la leggendaria tennista tedesca (a dire il vero Alcaraz potrebbe appaiarlo in testa se vincesse questa settimana a Rio de Janeiro, ma Nole sarebbe comunque il n. 1 in quanto ha conquistato complessivamente più punti tra Slam, Masters 1000 Mandatory e ATP Finals). Poi probabilmente dovrà abdicare, poiché non potrà partecipare ai due suddetti tornei (i protocolli Covid-19 in vigore negli USA non consentono ancora l’ingresso nel Paese agli stranieri non vaccinati) e i tanti punti in palio dovrebbero consentire ai suoi inseguitori di scavalcarlo. Parliamo di un massimo di 2.000 punti per chi riuscisse nell’impresa di vincerli entrambi: il cosiddetto “Sunshine Double” (a proposito, indovinate chi è riuscito a realizzarlo più volte di tutti? Eh già, proprio lui, Novak Djokovic, in quattro occasioni).

Novak Djokovic ATP CUP 2020 Sydney – foto di Roberto Dell’Olivo

Allargando però l’orizzonte ai prossimi quattro mesi, tra i Masters 1000 statunitensi ed i tornei sulla terra battuta, tutti i citati inseguitori, da Alcaraz a Nadal (in rigoroso ordine attuale di classifica), dovranno difendere un numero di punti ben superiore a quello del serbo. Poi arriverà Wimbledon, dove da qualche anno è di gran lunga il principale favorito (ed infatti ha vinto le ultime quattro edizioni), nuovamente con i punti ATP in palio: lo scorso anno Nole vinse, ma non vennero assegnati punti quale sanzione dell’ATP al torneo per non aver ammesso i tennisti russi e bielorussi. E poi sarà la volta della stagione del cemento americano, dove i suoi principali competitors di nuovo avranno un bel po’ di punti da difendere mentre per lui sarà tutto fieno da mettere in cascina, non avendo giocato lo scorso anno sempre per le regole anti-Covid.

Djokovic dopo il successo di Melbourne tornerà in campo nel prossimo torneo di Dubai (foto Rdosport Marta Magni Images)

Insomma, le 400 settimane da n. 1, più di sette anni e mezzo, non sembrano proprio un traguardo impossibile per il giocatore che a partire da quel luglio 2011 ha vinto 20 dei 43 Slam, 29 dei 75 Masters 1000, 5 delle 11 ATP Finals che ha disputato. Altri dati che a leggerli fanno impressione (e, di nuovo, anche a scriverli). L’ultimo dei cosiddetti “Big Titles” che il fuoriclasse di Belgrado è riuscito a conquistare, è storia recente: il suo decimo Australian Open, meno di un mese fa. Vittoria che gli ha permesso di arrivare a quota 22 titoli Major e raggiungere Nadal in testa alla classifica più prestigiosa del tennis mondiale: quella dei plurivincitori Slam.

Nadal Djokovic Finale Atp Cup 2020 Sydney – foto di Roberto Dell’Olivo

 

L’unico “Big Title” che ancora Nole non è riuscito a vincere, né prima (fu bronzo nel 2008 a Pechino), né in questi undici anni e mezzo che lo hanno visto dominare il tennis mondiale maschile, è la medaglia d’oro olimpica. Sfuggitagli l’ultima volta nell’agosto 2021, alle Olimpiadi di Tokyo, sconfitto in semifinale dal futuro vincitore Zverev.

Lo sguardo di sfida di Novak Djokovic – Dubai 2022 – ©foto di Roberto Dell’Olivo

Attenzione però, i Giochi Olimpici di Parigi non sono poi così lontani: manca meno di un anno e mezzo. Certo, Nole avrà 37 anni e il tempo prima o dopo presenterà il conto anche all’incredibile fisico del serbo. Ma c’è qualcuno convinto che questo accadrà sicuramente prima del luglio del prossimo anno? E che oggi è disposto a scommettere che colui che sta diventando il giocatore con più settimane trascorse da n. 1 al mondo nella storia del tennis, tra meno di 75 settimane non sarà tra i favoriti per diventare, finalmente, anche il n. 1 di Olimpia? Noi, sinceramente, no. Anzi…

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