Morto un re, se ne fa subito un’altro
Alzi la mano chi si aspettava che Vesely battesse Djokovic. Si, è vero che era già successo in quel di Montecarlo, ma è passato un po’ di tempo. Eppure qualche segnale di pericolo lo potevamo anche coglierlo. Vesely qui a Dubai aveva battuto Cilic e Bautista Agut, due bei scalpi. Mentre il serbo contro Kchachanov nel secondo set aveva rischiato non poco il prolungamento della partita. Ma sembrava esserne uscito bene, tanto da pensare potesse essere pronto e competere per il titolo. E invece Vesely ha pescato la partita della vita, ricordandosi soprattutto di essere ancora un giocatore di tennis, potente soprattutto su un terreno veloce come quello di Dubai.
E il serbo forse è rimasto invece ai suoi pensieri fuori dal campo. O semplicemente pensava potesse essere una passeggiata e poi quando perdi il controllo di un match diventa difficile riprenderlo per chiunque. Dagli sguardi in campo verso il pubblico e soprattutto dalla sua fuga a pochi secondi dalla stretta finale a metà campo, Djokovic non si aspettava proprio di uscire sconfitto, e non solo, detronizzato dal primo posto delle classifiche mondiali a favore dell’amico Medvedev. Un timido saluto alla sua gente e via dalla porta di servizio.
Proprio in questo marasma c’è Sinner che arriva in sala stampa per le interviste del fine partita, si quella finita ormai da quasi due ore con Hurcacz. In ritardo rispetto l’ora programmata e senza giornalisti visto che tutti sono corsi al capezzale di Djokovic.
Peccato perché avremo voluto fare comunque i complimenti all’altoatesino. Trovate un altro giovane che nel giro di poche settimane decide di cambiare la guida tecnica, e non la guida di uno qualunque, ma di quello che lo seguiva da ben sette anni, insomma da quando era ancora in fasce, che si prende pure il covid, saltando il torneo di Rotterdam e che poi arriva nel caldo arabo e approda ai quarti di finale. Passando attraverso prove tecniche di cambio di gioco, fatto anche di palle corte e discese a rete.
Forse era decisamente troppo chiedere a Sinner di battere anche un avversario, che serve costantemente sopra i duecento all’ora. Piuttosto, lo sceglierà ancora come compagno di doppio? Dal sorriso con cui si sono salutati a fine match la cosa sembra ancora possibile. Qui a Dubai hanno vinto un turno insieme prima di ritirarsi.
Ecco così raccontata la giornata dei quarti di finale completata da un ‘altra brutta prova di Rublev e un Shapovalov destinato a giocare sempre per ultimo e con tutti gli spettatori a cena nel vicino Irish Pub.
Dubai si risveglia oggi orfana del re serbo e del giovane italiano. Si accettano scommesse sul successore di Karatsev. Se Hurcacz batte ancora come contro Sinner saranno dolori per gli altri, ma siccome il polacco chiude il novanta per cento delle volte gli occhi quando colpisce la palla e fargli una bella foto diventa davvero un’impresa,
Io mi auguro che vinca uno tra Rublev e Shapovalov, Si è vero mi sto dimenticando però ancora una volta di Vesely.