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La passione di Luca Ledda, in giro per la Sardegna

A Carloforte si può dire sia ormai quasi di casa, l’isola di San Pietro è un autentico angolo di paradiso e quando posso vado sempre a trovare gli amici della Verde Isola, la squadra di calcio che rdosport segue con una pagina a lei dedicata (https://www.rdosport.it/notizie/calcio/verde-isola/). Mi incontro col presidente Giuseppe Buzzo al ristorante A Galaia quando, parlando del più e del meno, si lascia scappare una notizia davvero interessante. Questa sera ho ospite un ragazzo che sta completando il giro della Sardegna in bicicletta. Ha iniziato a maggio e finirà nei prossimi giorni. Oggi e domani fa tappa nella nostra isola.  Una notizia decisamente interessante se non altro per scoprire cosa si nasconde dietro un tale progetto. Mi pare di sentire Paolo Loner di Sport4life“Chiedigli quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a fare questa impresa.“

Luca Ledda è un ragazzo di 27 anni di Elmas, con un bel sorriso stampato in viso a nascondere la fatica cumulata nel viaggio, fatto a zig zag, a salire sulla costa orientale e a discendere da quella occidentale, così da toccare tutti, ma proprio tutti i comuni della Sardegna che sono ben 377. Non mi posso certo lasciare scappare l’occasione per conoscerlo di persona e prenoto così un tavolo al ristorante per la cena verso le 20.30.

Primo piano di Luca Ledda nella tappa di CArloforte nel suo giro in bicicletta della Sardegna – ©rdosport

“È nato tutto da un momento difficile della mia vita, mi trovavo in Piemonte, ormai una decina d’anni lontano dalla mia Terra. Ed ho deciso di lasciare tutto, compreso il lavoro. Ho venduto quel poco che avevo e mi sono comprato una bicicletta. La mia prima bicicletta.“

Cioè non avevi mai pedalato prima nella tua vita?

“Un giorno ho visto un documentario di Jovanotti in cui era rappresentato il suo vivere in bicicletta. E da lì è nato tutto. Sono così ripartito da un desiderio interiore. Troppe volte ho assecondato le persone che mi stavano accanto, ho cercato di piacere più a loro che a me stesso.  Mi stavo sentendo sempre più stretto dentro degli schemi che non erano i miei. Mi sono detto, devi dare una svolta alla tua vita. E così dopo il documentario ho comprato una bicicletta, con l’intento di incominciare il mio nuovo viaggio. Dapprima qualche breve percorso e poi il ritorno in Sardegna.“

Luca lo spiega molto bene anche nella su pagina web https://www.lucaledda.com

ll lockdown vissuto in solitudine mi ha permesso di capire che avrei dovuto dare una svolta alla mia vita. Inizialmente non sapevo da dove cominciare. Poi, passato qualche mese, quasi per caso, ho acquistato la mia prima bici e con questa ho viaggiato da Torino a Carbonia. Viaggiare in bici mi ha ridato libertà, ma soprattutto mi ha portato consiglio. Viaggiando a rallentatore ho avuto modo di scoprire quel mio lato umano, tenuto nascosto per troppo tempo.“

Viaggiare al rallentatore, un po’ come godere di ogni istante della propria vita, il percorso prima della meta.Un viaggio in bici, che diventa la metafora della vita. Mi ritrovo molto in queste parole di Luca, con cui ho in comune l’amore per la Sardegna. Non solo un luogo di vacanza ma una Terra dove vivere  il tempo che passa a contatto con la natura.

Insieme a Luca Ledda al ristorante A Galaia di Carloforte

5200 chilometri di strade e di storie da raccontare.

“Ho conosciuto tantissime buone persone, che mi hanno aiutato ed anche ospitato. Nella prima parte del viaggio tra la primavera e l’estate ho dormito spesso in tenda poi le temperature si sono fatte più rigide ed ho trovato molte volte ospitalità nei paesini dove arrivavo. Che paura quando mi sono svegliato un giorno con  un toro fuori dalla mia tenda in completa libertà. Mi trovavo nella zona di Porto Pollo, pensavo di dovere stare attento ai cinghiali ma non certo anche ai tori.“

E alla fine eccoti a Carloforte. “Manca ancora solo l’isola di Sant Antioco ed ho finito il mio percorso. Voglio che questa sia la mia vita – Luca non ha dubbi – E’ stato un percorso soprattutto interiore, certo molto faticoso, ma anche emozionante.“

Lasciamo il nostro ciclista andare a riposarsi prima della sua ultima tappaA che ora hai il traghetto per Calasetta?

“Ci vado in gommone. Un mio amico a tutti i costi ha  voluto aiutarmi e viene domani mattina a prendermi, carichiamo la bicicletta ed i miei bagagli – sacco a pelo e piccolo zaino – ce ne andiamo a Sant’Antioco.“

La bicilcetta di Luca sul gommone . Si parte per l ultima tappa del giro di Sardegna ©foto di Roberto Dell’Olivo

Non ci volevo credere, così l’indomani mattina mi sono avvicinato al porto quando ecco in lontananza due sagome con una bicicletta muoversi in controsole. Detto fatto e’ arrivato il gommone, dall’isola di San Pietro si va a Sant’Antioco.

In gommone verso l’isola di Sant’Antioco, un modo originale per abbandonare Carloforte – ©rdosport

Poi la festa organizzata dagli amici, come si riservano ai vincitori di una grande impresa. La Sardegna è stata conquistata. Buona vita Luca.

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