Djokovic vince nei metro parigini
Una vera impresa essere a Parigi ai tempi del Roland Garros quest’anno. In tempi di pandemia con contagi in aumento in tutta la Francia, l’obbligo del tampone al rientro in Italia imposto negli ultimi giorni, la diminuzione continua del numero di spettatori possibili al Bois de Boulogne e per ultimo un nuovo attentato nella capitale parigina.
Non fosse altro che ai tempi del “Bataclan” alloggiavo solo 7 giorni prima a circa 200 metri di distanza da uno dei luoghi colpiti ,in un hotel non troppo lontano dal Palasport Bercy tanto per cambiare in occasione di un torneo di tennis. E che ai tempi del primo colpo contro la sede di Charlie Hebdo ero giusto in transito per Parigi con destinazione Ile Maurice.
“Non partire chi te lo fa fare? Anche i miei amici più stretti mi hanno invitato a riflettere. Ma ancora da molti mesi avevo comprato per qualche super appassionato, i biglietti per il tennis di settembre parigino. Che all’inizio era un place sul centrale, poi annullato e convertito in un Lenglen e a qualche ora dalla partenza convertito in un rimborso sulla carta di credito non ancor arrivato. Tutto il mondo è paese! Per cui in quattro si parte ugualmente. Temerari fino alla fine, in mano al nostro Destino.
IL TANGO DELL’OPERA’
Per scoprire che se al mattino c’era stato un attentato, la sera la gente ballava il tango davanti al teatro dell’Opera! In tv narrano dii chiusura dei locali dopo le 22 ci sono in realtà molti locali aperti. Che di assembramenti in giro ce ne sono comunque tanti, e che forse un motivo per cui il Covid a Parigi si propaga, forse c’è!
E che se arrivi alla sera all’aeroporto Roissy non trovi un treno per arrivare in città neanche a pagarlo. Lavori sulla linea ti impongono di prendere un autobus che se non trovi un’ anima pia a indicarti dove si trova il capolinea dovrai pensare di dormire come un clochard direttamente in aeroporto (Ce n’erano tanti per la cronaca come non si vedevano da anni).
Il sabato prima della partenza del tabellone principale del Roland Garros brilla il sole, fa però freddo quasi fosse già inverno e in giro per tutta la mattina c’è davvero poca, pochissima gente, quasi come fossimo a Venezia in tempi di Lockdown ai tempi della prima riapertura solo regionale. Solo tu in mezzo ai piccioni immancabili di piazza San Marco.
TRACCE DI TENNIS
Una visita, che è più un passeggiare senza meta, mi porta ai giardini del Palais di Lussemburgo. Dove, guardo caso, ci sono tanche tre campi di tennis sul veloce con molta gente a giocare già alle 9 del mattino. In campo nessuno ha la mascherina, tutto è comunque apparentemente normale. D’altra parte il tennis di club è tra le attività che dà più garanzie di sicurezza rispetto ad un possibile contagio covid! Bene, anche quest’anno abbiamo avuto la nostra dose di tennis a Parigi
NEI DINTORNI DI DJOKOVIC
Mi sono sentito molto nei panni del mio amico Ilvio Vidovich, che si diverte ancora a scrivere per Ubitennis delle gesta balcaniche tennistiche e non solo. E che scrive pure per RDOSPORT fatalità proprio in questi giorni , non di tennis ma di ciclismo, è da poco terminato il Tour de France che ha parlato in sloveno!
Beh in giro per la città c’è la faccia di Nole Djokovic dappertutto. Considerato per quale marchio fa da testimone diciamo che era quasi scontato. Ma se arrivi sui Campi Elisi non trovi questa volta nemmeno una foto di Nadal, il re del rosso parigino nelle vetrine della Nike. E questo già è un po’ più inusuale.
Djokovic è invece presente nei metrò quasi in ogni fermata anche quelle meno gettonate. E non è vestito da giocatore di tennis Ma in abito autunnale e occhiali da sole. Questo Roland Garros appare già diverso solo da questi particolari.
DISTANZIAMENTO COVID
C’è da sorridere. Mi sono imposto di non commentare più di tanto la situazione, ma riportare alcuni fatti lo trovo doveroso. Innanzitutto in aeroporto non c’è tanta gente, i voli sono così pochi che non ci sono tanti problemi di rispetto delle distanze. In aereo si entra per file, ma che senso ha se poi si deve prendere un autobus per arrivare in aereo e si è tutti più o meno pigiati come sempre?
A Parigi il problema sono i mezzi pubblici. Quindi come si risolve la questione? Con tanti bei cartelli Metti la mascherina, (con indicazione anche dell’ammenda di 135 euro per l’infrazione), stai lontano un metro, evita se puoi l’ora di punta!
Tutto ha del grottesco. Come se un cartello potesse risolvere la questione. Comunque se non sei a Parigi per lavoro, puoi evitare l’ora di punta e circolare senza assembramento a distanza in sicurezza Covid!
IL CENTRO LES HALLES – CHATELET
Un covo di covid allo stato puro. Scusate allora non più di 1000 spettatori all’aperto al Roland Garros, ma nei centri commerciali il delirio. Tutti in preda all’acquisto compulsivo. Altro che paura di coronavirus.
Siamo letteralmente scappati, preferendo rifugiarsi nella chiesa di Sant’Eustache. Grazie al cielo è aperta, contrariamente ad altre come St German de Pres o quella di Saint Sulpice, riservate ad una convention di pellegrini riuniti in tempi di covid, tutti insieme dentro le chiese e per lo più senza mascherine. Questo vi dovevo per mero diritto di cronaca.
BUON ROLAND GARROS A TUTTI
Una bella giornata autunnale parigina va a concludersi. Il sole se ne va, arrivano delle nuvole minacciose portate da un vento molto stile maestrale sardo. Scende la notte piuttosto presto ovviamente rispetto al mese di maggio. E con essa anche la pioggia. Che non ci impedisce la più classica delle foto. Ovvero la tour Eiffel illuminata.
Domenica si accendono le luci sul Roland Garros. E per fortuna che c’è il tetto. Le previsioni danno tanto per incominciare solo pioggia. Auguri Roland Garros, arrivederci direttamente al 2021!