A tu per tu con Paolo Scandiuzzi (3)
La passione per lo sport della pallavolo, l’importanza dei valori umani, delle relazioni. Penso che vi sia ormai chiaro il perché abbiamo ospitato questo racconto in tre puntate di Paolo nella pagina riservata alla Pallavolo Feltre nel sito RDOSPORT. Un rapporto di quelli genuini da conservare.
Eccoci così arrivati al terzo ed ultimo appuntamento insieme a coach Scandiuzzi. Pronto a parlare della stagione 2019-20 ed anche dell’ultima partita, quella della seconda giornata del girone di ritorno. Il Vidor Moriago aveva sconfitto la settimana prima il Sedico per 3-2 e si era presentato alla Luzzo in gran forma, con la volontà di vincere ed anche con un bel numero di tifosi al seguito. Prima di lasciarvi al racconto di Paolo vi propongo però questa foto con i due allenatori Giulio Carpene e Paolo Scandiuzzi, insieme, pronti a regalarci un bel sorriso prima dell’ inizio della loro sfida. L’amicizia, il rispetto prima di ogni altra cosa.
IL PERCORSO DI TRE ANNI
Da allenatore credo che per poter far apprezzare il proprio lavoro servano almeno tre anni: il primo per studiare ed impostare; un secondo di stabilizzazione e crescita, infine il terzo dove si può iniziare a pensare a raccogliere e quindi puntare anche al risultato. La stagione attuale, era (fin quando è stata) quella della crescita; tecnica delle singole e tattica di squadra. A partire dall’estate e nei mesi a seguire abbiamo seminato tanto, per iniziare a raccogliere soprattutto con l’inizio del 2020. Qui poi sappiamo come e perché tutti ci siamo fermati.
Il Rapporto Scandiuzzi-Feltre, prima-durante-dopo
La squadra feltrina di quest’anno, costruita con pazienza ed esperienza da Giulio (Carpene, ndr) , aveva davvero pochi punti deboli e tanta, tantissima grinta, che si vedeva sia in campo che in tribuna.
La cosa strana nel mio rapporto con Feltre? Stagione 2018/19 (ritorno in attività) prima di campionato: VIDOR-FELTRE. Stagione 2019/20 “ultima” di campionato, ma neanche a dirlo ancora una volta FELTRE-VIDOR. Destino? Mi sa che qualcuno, da qualche parte, ci sta ricamando un po’ troppo sopra, No?
Ma torniamo all’attualità. Una squadra davvero ben gestita quella del VOLLEY FELTRE. Aggiungo: fuori e dentro il campo. Se fuori la regia è affidata alla collaudata coppia Carpene-Perer, vogliamo dimenticare le solite note in campo? Partiamo dal palleggio di Jessica Faoro (quanta fatica, mia e non solo, per farle capire che il palleggio sarebbe stato il suo futuro!) e da quanto sia cresciuta,
per poi passare alla fast di Elena Zannin e ripensare quando e con chi iniziò a giocarla? Sono solo due dettagli, che, a distanza di tempo, mi fanno capire (e gioire in piccolo a modo mio) di aver comunque lasciato un segno in quelle ragazzine di un tempo.
Sembrava l’anno “buono”. Un maledetto virus è arrivato da lontano a mettere i bastoni tra le ruote. Ma non disperate amici feltrini; stiamo ancora giocando un lungo match, dal quale potrete ancora uscire vincitori al termine di un estenuante tie-break!
Un’ultima nota statistica: mai, negli anni da ex alla Luzzo, sono riuscito a strappare un solo punto, da quel campo che una volta mi era amico.
In più, l’ultima accesissima partita del 2020, che, in un certo senso involontariamente, grazie all’assist dei tifosi del VIDOR-MORIAGO, ha fatto nascere il nuovo slogan delle dolomitiche ragazze terribili: “prime non per caso”!
COVID E CONSEGUENZE
La situazione che è venuta a crearsi è surreale, ma inevitabile. Prima di tutto la salute. Ce l’hanno detto tutti e da tutti i fronti. E come potrebbe essere diversamente? Ora la vera sfida per tutti è quella di tornare in campo, presto, in salute, più forti e determinati di prima, con le spalle grosse di chi è riuscito a sopportare anche un urto tremendo come quello a cui ci ha sottoposti COVID-19.
Le nuove sfide ai tempi del coronavirus. Al posto d una pistola, un pallone di pallavolo. La mira di Scandiuzzi è davvero notevole. Ma non sappiamo quanti “giorni” ci abbia messo in realtà per preparare questo bel filmato !
Nonostante tutto è inevitabile avere un pensiero per quello che era e sarebbe potuto diventare. Un Feltre (tornato) primo in classifica, un po’ grazie anche ai recenti risultati del VIDOR-MORIAGO, che sembrava lanciato verso una posizione in classifica importante. Sembrava davvero l’anno buono. Ma, ahimè, siamo qui a raccontarlo al condizionale.
Sarebbe potuto forse essere anche un anno di sorprese per il VIDOR-MORIAGO, dato il quarto posto, che ci teneva in corsa ancora per una posizione play-off. Ma non si vive guardando indietro. Il passato non lo possiamo cambiare, ma dobbiamo guardarlo con soddisfazione e considerarlo il nostro nuovo punto di ripartenza. Presto torneremo e ripartiremo da tutto il buono che abbiamo lasciato in sospeso.
CONCLUSIONI
In ogni percorso, umano o professionale, si possono individuare delle tappe. Ce ne sono di positive ed importanti, che si ricordano con grande piacere, o di più oscure, che si vorrebbero dimenticare, ma che malgrado tutto un segno lo hanno lasciato e hanno formato una persona. Per me Feltre rappresenta una tappa importantissima della mia vita e della mia carriera. Vi ho trovato un ambiente ideale per lavorare e persone fantastiche con cui parlare non solo di pallavolo. Persone sempre disponibili con le quali il confronto avviene ancora oggi a distanza. Il rapporto sportivo non è terminato nel migliore dei modi, ma il riconoscimento che ne ho ricevuto dura nel tempo e ne godo tutt’ora.
Paolo Scandiuzzi