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La Gallery della nuova Coppa Davis, Madrid 2019

Dopo 120 anni di storia la gloriosa Coppa Davis si è arresa. In quel di Madrid si è assistito alla prima edizione di un nuovo torneo, che chiamano ancora Davis Cup, ma che di essa ha poco o nulla. Per carità, il vecchio format aveva dimostrato tutte le sue pecche e la sua inadeguatezza al tennis contemporaneo, ma la rivoluzione è stata troppo clamorosa.
A ciò si aggiunga la non esemplare organizzazione degli spagnoli che ha costretto spesso i giocatori a giocare a notte inoltrata. E, tolti i match dei padroni di casa, la risposta del pubblico non è stata sempre calorosa.
Per la verità gli spagnoli se la sono suonata e se la sono cantata, in tutti i sensi: l’hanno organizzata con Gerard Piqué, la signora Piqué, in arte Shakira, ha deliziato il pubblico tra una partita e l’altra, l’hanno giocata in casa e, ovviamente l’hanno pure vinta.
D’altra parte con un Nadal in quelle condizioni e con la commovente e decisiva partecipazione di Bautista Agut, tornato in tempo per la finale nonostante la scomparsa del papà, il finale era prevedibile. Anche se i giovani canadesi, guidati da un grande Shapovalov, hanno venduta cara la pelle.
Le lacrime dei serbi dopo il ko in semifinale hanno dimostrato che i giocatori, una volta in campo ci tengono eccome. L’Italia invece, non ha fatto un figurone, ma Fognini e soprattutto Berrettini erano arrivati a fine stagione stracotti.
Insomma, la nuova Davis andrà rivista, ma quanto mancano quelle sfide con il fattore campo a trasformare i match in corride…

Antonio Garofalo

 

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