Diario da Wimbledon /5 Baghdatis regala anche le scarpe, Federer gioca con Clarke ed io mi compro le Clarks
ll secondo turno di Roger Federer mi ha fatto venire in mente che a Londra ad inizio luglio ci sono i grandi saldi e qui un 60 % e’ un 60 % reale. Roger ha liquidato l’inglese Clarke 3 set a 0
ed io me ne sono andato in Oxford street a trovare le mie adorate Clarks.
Shopping in Oxford Street (©rdotennis)
La tradizione è salva. Da anni, esattamente da quando la prima volta sono venuto a Londra con i miei genitori , correva l’anno 91, che ne compro un paio. Ne avevo bisogno ed in più resta un modo per tenere sempre viva la memoria di mio padre.
Roger Federer nei primi turni non ha trovato grosse resistenze. Anche se il francese Pouile non ha giocato in verità poi così male, ma lo svizzero ha tenuto molto bene il campo.
L’unico vero problema è che la partita con il francese era praticamente in contemporanea con quella di Matteo Berrettini e quindi mi sono dovuto dividere tra due campi ,per fortuna non troppo lontani uno dall’altro. (Ne parlerò in un prossimo racconto, così come di tutti gli altri Italians)
Per inciso Pouille, con la su accompagna, lo abbiamo ritrovato poi alla sera al locale Fox and dogs al Village. In molti a fargli i compimenti per il match con Roger, io compreso. “E’ un ragazzo molto carino, alla mano, gentile” Per dirla alla moda di una nostra amica, vero Antonio?
Eccovi tre must della prima parte dell’edizione 2019 dei Championships.
Al primo posto ci metto i saluti di Marcos Baghdatis, il suo addio al tennis, con il suo ultimo match nel secondo turno, eliminato proprio da Matteo Berrettini sul Court numero 2.
Il cipriota ha regalato al pubblico tutte le racchette che aveva, le due paia di scarpe, quelle con cui ha giocato e quelle di riserva, uscendo dallo stadio in calzini, e poi via anche tutti gli asciugamani, pure quelli bianchi senza sponsor, i polsini
Marcos ha pianto, riso e fatto divertire ancora una volta il pubblico.
Questo cipriota, che è stato adottato dai francesi, ha vissuto molto a Parigi, ha ottenuto in carriera molto meno di quanto il suo talento avrebbe meritato.
CORI GAUFF: Vado solo un po’ contro corrente. Brava anzi bravissima, a 15 anni vincere 3 partite delle Quali e 2 del tabellone principale è davvero grandissima cosa.
Ma dibatto un po’ proprio sull’età. Per essere gia li chissà quante tappe avrà bruciato della sua giovinezza. Spero proprio che tutto le vada per il meglio E poi discuterei un attimo anche del pubblico. Sul campo centrale ci stavano 17.000 persone, tutte per l’ americana. tranne una : il coach della sua avversaria, la slovena Polona Hercog.
Allora io capisco la simpatia per Cori, che si fa chiamare Coco, ma se l’avversaria sbaglia colpi facili, già fatti ,non è poi così bello ascoltare applausi a scena aperta per l’avversario. Un conto che fai tu il punto, un conto che ti venga regalato.
C’è evidentemente voglia di nuovo nel tennis femminile. E Gauff, più che Osaka e le ultime campionesse slam, sembra assicurare un nuovo futuro e palcoscenico al tennis in rosa.
ANDY E SERENA.
Una delle foto dell’anno è senza dubbio quella del ritorno di Andy in coppia con Serena Wuilliams. Alla vigilia nessuno voleva giocare in coppia con lo scozzese. La francese Mladenovic ha detto no. “Per me è troppo giocare anche il misto.” E allora eccola accontentata, fuori presto in singolare per opera della Kvitova, pur avendo vinto il primo set.
Serena in doppio ha già vinto molto, ma non è certo la Navratilova per tocco sagacità tattica. Insomma non la ritengo la compagnia ideale di doppio. E dopo una passeggiata sul centrale è arrivato puntuale lo stop quando dall’altra parte della rete ci sono stati dei veri doppisti. Bruno Soares, già compagno dell’altro Murray, ha così rispedito al mittente la pratica SerAndy o Murena, chiamateli come volete.
Però è stato comunque bello vederli insieme in campo, almeno dal lato fotografico sicuramente hanno vinto loro questo Wimbledon.
See you soon