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In colonia a Cologne

Non me ne vogliano gli amici bresciani ma sinceramente prima di questo week end il nome Cologne non l’avevo mai abbinato ad un paesino vicino al lago d’Iseo. E tanto meno alla pallamano. La squadra  è partita venerdì mattina, giornata lavorativa per i più per disputare la seconda fase del campionato nazionale under 21.  Cosa che mi costringe a mettermi in viaggio il sabato preferendo il treno alla macchina. Comodo direi da Belluno. Era dai tempi dell università che non arrivavo in treno fino a Verona. Porta Vescovo e poi Porta Nuova quanti ricordi  e poi eccoci a Brescia con un un’oretta di tempo di libertà.

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Non capisco perché in tutti gli anni in cui ho vissuto a Verona non sono mai andato a visitare Brescia. Che bel centro mi riprometto  di tornarci con più calma quanto prima.Piazza della Loggia, il Duomo degli angoli davvero interessanti.

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Ma si deve arrivare a Cologne. Chiedo in stazione la conferma del binario  mi imbatto su una ragazza delle FS  che in modo tutt’altro che convincente mi dice “Beh si Cologne dovrebbe essere sulla tratta che porta a Bergamo. Vada al binario 6.”  Inizio a pensare che questo paesino non sia poi cosi tanto conosciuto nemmeno in Lombardia. Delle carrozze stile fra west per gli ultimi venti minuti di viaggio… con discesa quasi al volo…

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Una stazione pressoché abbandonata tutto chiuso sembra una casa cantoniera di una volta costruita  direttamente sopra un passaggio a livello. Siamo in aperta campagna.

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Non c’è nessuno, quando riconosco l’amico Brillo, questo è il soprannome del secondo portiere della prima squadra del Belluno in serie B. Che si è sacrificato per venirmi ad accogliere. La squadra è al palazzetto pronta a entrare in campo nel secondo match, dopo aver ben figurato all’esordio. Una sorta di labirinto nei cortili delle case di Cologne ci porta in questa cattedrale nel deserto.

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Dove si gioca in serie A1, dove la squadra di casa ha vinto diversi scudetti giovanili. Qui si vive a franciacorta e pallamano.  In alternativa un bel giro ad Iseo, meta scelta dalla nostra comitiva per passare la mattinata. 

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Fa un po’ freddino ma è decisamente una bella giornata. Qui si gioca la seconda fase del campionato nazionale under 21. Tanta roba davvero.

IMG_7940.JPGIl palazzetto di Cologne

Peccato  solo che non ci sia proprio pubblico,  a parte qualche dirigente delle altre squadre. Questi sono eventi che devono anche servire a promuovere questo splendido sport. Ed è davvero un peccato vedere dei match disputatarsi praticamente  a parte chiuse.  Sono certo che se avessimo giocato a Belluno dove la pallamano viene dopo calcio, calcetto, pallavolo, freccette, si sarebbe riusciti ad avere più seguito.  Ma tanto di cappello agli amici di Cologne, che hanno costruito un impianto così grande che viene utilizzato esclusivamente per la pallamano. Tanta invidia tanto che il direttore sportivo Edmondo Ortese si lancia in un “Compriamo la Spes Arena.”  Il palazzetto polifunzionale di Belluno dove la pallamano si allena e gioca in serie B.

IMG_5463.JPGDa sinistra i tecnici Omar D’ambros e Tiziano De Toni, il direttore sportivo Edmondo Ortese ed il capitano Giovanni Vedana (©rdophoto)

Un passo alla volta qui siamo tutti in viaggio d’istruzione. Regola numero uno: mai fidarsi di una vittoria soprattutto se la cosa è successa 5 mesi prima. Il Torri l’avevamo battuto nella prima fase a novembre  e qui ci ha restituito il colpo con gli interessi. Ma a Benevento, sede della finale, alla fine ci è andato il San Vito di Mareno con cui i ragazzi avevano pareggiato  e la squadra del Cologne ,di un altro pianeta per tutti.

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Ci si consola così con una lauta cena, a base di panino e salsiccia e patate fritte: il tipico piatto dell’atleta modello.

Il calcio ha veramente un po’ rotto. Qui siamo per la pallmano,  ma siamo costretti a vederci Inter -Juve, Nel bar della palestra gestito va detto in modo esemplare. Tiferanno Inter? Io non ne sono molto contento ricordando che Brescia e Verona, calcisticamente parlando, si odiano. E forse non amano troppo  tutto ciò che sta troppo loro vicino. Al gol del pareggio di Ronaldo ecco la conferma: siamo in un covo di juventini. Meglio dormirci sopra. In un bel rustico, una corte tipica di una colonia direi. Tutte le camere si affacciano su questa corte,  trovata su internet da Il dirigente della pallamano Belluno. Colui che impesrsonifica la storia della pallamano Belluno: Sergio Carrari. Che è rimasto a casa, ma sappiamo sarebbe venuto volentieri. E che non possiamo che ringraziare per questa sistemazione,  in linea con la stazione ferroviaria con la palestra… Una pace assoluta,  non si sente un anima respirare. Beh, andiamoci piano, per strada siamo d’accordo, ma in camera siamo in tre a ballare l’ aligalli. e suonare vari strumenti musicali  Alle 7 eccoci così già sull’ attenti.

IMG_0089 3.jpgIl dirigente Stefano Piccin è un po’ pensieroso al risveglio dal terrazzo della Corte (©rdophoto)

Colazione , foto di rito e tutti in trincea pronti per il gran finale. I ragazzi hanno capito la lezione. Le regole del buon sportivo sono ferree e si devono seguire. Si perde contro il Cologne, ma giochiamo al meglio o quasi delle nostre possibilità.

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Alla fine siamo tutti contenti. La società ha fatto di tutto quest’anno per far fare esperienza ai suoi ragazzi. Che hanno dimostrato di apprezzare. Siamo tutti davvero molto contenti, anche Tiziano, felice di aver condiviso la camera con Omar, oltre che una stagione intera tra sere B e under 17. La pallamano è uno sport che merita spazi e consensi decisamente maggiori. Ma intanto ce ne ritorniamo a Belluno in pulman con i ragazzi.

La dura vita del fotografo viene ricompensata con un viaggio di ritorno decisamente più comodo dell’andata in treno.

Forza Belluno. e a presto per un’ altra avventura.  

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