Diario di un viaggio in Sardegna 2: l’isola di San Pietro
Da Nebida a Portovesme sono solo una manciata di chilometri. Si passa in mezzo ad una serie di pale del vento per arrivare a prendere il traghetto per l’isola di San Pietro, in una zona industriale che mal si sposa con le bellezze che ci sono giusto accanto.
Le pale di Portoveseme si riescono tranquillamente a vedere anche dall’isola di San Pietro (©rdophoto)
45 minuti di attraversata che servono da riposo per il gruppo, dopo le camminate del mattino……
Un po’ di riposo per il nostro Doriano con capellino versione safari (©rdophoto)
…. e per prendere un po’ di tintarella, tanto reclamata da Magali. “Hai previsto vero anche almeno una mezz’ora per abbronzarsi?” questo il suo leitmotiv fin dal mattino. Eccola accontentata Distesa a prua su una panchina esterna al riparo pure dal vento pare di essere davvero in piena Estate. Anche se si superano di poco i 20 gradi.
Eccoci così sbarcare a Carloforte tra i carruggi genovesi ed i fenicotteri della vicina salina non più in funzione ormai da qualche anno.
Un isola nell’isola. L’isola di Pietro, nella fiction di Gianni Morandi, un bellissimo spot pubblicitario, che avrà un doppio seguito. Parola di Giuseppe, presidente del Carloforte calcio, nonche’ titolare del ristorante A Galaia.
Che siamo andati a trovare, dopo aver ammirato un tramonto da favola alla punta Sandalo in prossimità del faro.
Davanti a noi uno dei tanti gabbiani decide di prendere il volo, lanciandosi verso il vuoto da una roccia a strapiombo sul mare,
UNA GIORNATA davvero RICCA DI IMMAGINI.
Con degli scorci mozzafiato, direi da paura… , soprattutto per chi soffre di vertigini.
Le giornate sono ormai lunghe e fa luce fino a tardi. Le previsioni del tempo nei giorni a seguire non sono però proprio delle migliori e conviene a maggior ragione approfittare di ogni attimo.
Anche per fare qualche giochino fotografico………
… e un immancabile selfie tradizionale
Magali può essere contenta, qui siamo diventati tutti un po’ rossi dal sole della Sardegna (©rdotennis)
A Carloforte c’è la sagra del Cous cous ma, come detto, noi preferiamo andare in un ristorante, Certo meglio prenotare… Sono già le 20 inoltrate “Se arrivate per le 20.45 vi preparo il tavolo!” Abbiamo 15 minuti di tempo, ma ce la possiamo fare. San Pietro è un’isola piccola, magari sarà più difficile trovare un parcheggio, vista anche la sagra paesana….. Pur di arrivare in tempo al ristorante, c’è chi sistema la macchina, bloccando letteralmente un’uscita di un parcheggio. (doppio cartellino rosso). Ma qui sono educati e insomma ti lasciano solo un messaggio amichevole.
Ok d’accordo, la prossima volta parcheggeremo meglio, promesso
Il tutto per riuscire a fare assaggiare a tutti i miei amici il tonno, preparato in tutti i modi possibili ed immaginabili
Tonno in crosta al pistacchio (©rdotennis)
Nel mentre Giuseppe ci racconta la storia di Carloforte e della sua squadra di calcio.
“In realtà sono dimissionario…. troppi torti arbitrali subiti quest’anno” Ma un uomo così appassionato non lo troveranno più a Carloforte. Mah, confidiamo in un ripensamento entro fine anno.
Eccomi con Giuseppe, la sua simpatia è molto contagiosa. Se andate a Carloforte un giro al ristorante “A Galaia” non può mancare,. (©rdophoto)
E poi ti potrà anche consigliare qualche visita particolare dell’isola
“Non potete non andare a vedere Cala Vinagra. C’è da camminare un po’ ma saranno 15 minuti, massimo 20, non di più. Lasciate la macchina vicino ad un cancello e da lì a piedi lo superate e proseguite Non potete sbagliarvi è facile !”
C’è anche la luna piena a Carloforte (©rdophoto)
Stanchi ma tutti contenti ce ne andiamo a dormire. Giusto solo qualche ora, la visita dell’Isola è appena iniziata.
To be continued